Aumentati i controlli dell’ispettorato del lavoro di fronte al proliferare di imprese improvvisate. Le detrazioni fanno gola
di Andrea Rossetti
La quantità di cantieri aperti su immobili della città e della provincia è elevatissimo. Merito soprattutto del Superbonus 110 per cento, la misura varata nel maggio 2020 e prorogata dal Governo Draghi che punta a rendere più efficienti e più sicure le abitazioni. Grazie a questa, i cittadini possono effettuare lavori a costo zero (anzi, guadagnandoci), dato che il 110 per cento di quanto speso verrà poi “ridato” sotto forma di detrazioni fiscali.
Sebbene sia un costo enorme per lo Stato, la misura ha rappresentato un fondamentale volano per l’economia italiana in tempi di pandemia. Grazie al Superbonus è stata immessa nel sistema economico una quantità di denaro che difficilmente sarebbe potuta arrivare con altre forme di sostegno o di finanziamento. Al 31 gennaio 2022, secondo il monitoraggio di Ministero dello Sviluppo economico e di quello della Transizione ecologica, in Italia erano attivi ben 107.588 interventi legati al Superbonus, per un ammontare complessivo di 18,3 miliardi di euro. Un aumento del 12,4 per cento nel numero e del 13,1 per cento nell’importo rispetto solamente a un mese prima (31 dicembre 2021). La Lombardia (seguita da Veneto e Lazio) si sta rivelando la regione regina di questa misura, col più alto numero di interventi legati al Superbonus in atto.
L’altra faccia del Superbonus
Non c’è riunione condominiale in cui non si sia discusso di lavori; non c’è famiglia che non ci abbia pensato. E la difficoltà di trovare, in questo momento, imprese disponibili ad avviare un cantiere dimostra il successo della misura. Parallelamente, però, il Superbonus sta anche causando delle distorsioni che non possono essere ignorate. Secondo una stima (al ribasso), è pari a circa quattro miliardi di euro l’ammontare dei fondi distratti illecitamente attraverso questa misura. Si tratta della più grande frode fiscale di sempre ai danni dello Stato. Come ha sottolineato Francesco Costa, vicedirettore de Il Post, nel podcast Morning, altro che falsi invalidi o Reddito di cittadinanza.
Non solo: la crescita della domanda e la scarsità dell’offerta ha portato anche a un proliferare di nuove attività nel settore dell’edilizia e delle costruzioni. Del resto, aprire una nuova impresa in questo campo è facilissimo: ci si registra alla Camera di Commercio, si fa una comunicazione all’Agenzia delle Entrate e si può subito iniziare a lavorare. Guadagnando sia dai clienti che dal Superbonus. Sempre più attività, infatti, si accollano il credito nei confronti dello Stato per poi cederlo ad altri, ottenendo in cambio liquidità immediata. Una pratica legittima, ma che favorisce, nel caso di scarsi controlli da parte dello Stato, irregolarità di vario tipo: dalla falsa dichiarazione di lavori (dico di farli ma poi non li faccio e intanto mi intasco il Superbonus) alla “pulizia” di denaro sporco attraverso la continua cessione del credito a terzi.
Sempre più cantieri irregolari
Per questo motivo, dal giugno 2021 l’Ispettorato del Lavoro ha deciso di intensificare la propria attività di controllo nel settore edilizio. Portando a galla una quantità di irregolarità impressionanti: secondo quanto riportato da Milena Gabanelli e Marco Bonarrigo sul Corriere della Sera, su cento cantieri visitati dall’Ispettorato nel secondo semestre del 2021, ben 91 non erano in regola. Scorporare questi dati nazionali e avere un quadro della situazione territorio per territorio è impresa ardua (abbiamo contattato l’Ispettorato del Lavoro, ma nessuno ha saputo darci, né a Bergamo né a Roma, una risposta relativa alla nostra provincia. Attendiamo fiduciosi), ma il dato empirico conferma anche nel locale questa situazione.
«Effettivamente, parlando con i nostri associati, i controlli si sono fatti più frequenti – ammette l’ingegnere Vanessa Pesenti, presidente di Ance (Associazione nazionale costruttori edili) Bergamo -. E quando aumentano i controlli, è probabile che ci sia anche un aumento delle irregolarità riscontrate. Con una precisazione: ci sono irregolarità e irregolarità, così come infortuni e infortuni. Per dire, se un impiegato della mia azienda si fa male in ufficio, questo viene conteggiato come infortunio sul lavoro nel campo edile sebbene non sia avvenuto in cantiere. Così come un’irregolarità amministrativa non può essere paragonata a irregolarità legate alla sicurezza nei cantieri».
Questa sottolineatura viene confermata anche da un tecnico di un’importante società della Bassa che opera nell’ambito della sicurezza sul lavoro da oltre trent’anni (che preferisce restare anonimo): «Sì, i controlli da parte dell’Ispettorato e di Ats si sono intensificati. E per fortuna, aggiungo. Ma è anche vero che non tutte le irregolarità sono uguali». Sicuramente, la situazione è peggiorata: «Personalmente, posso dire che negli ultimi mesi ho visto molti cantieri in cui le cose non vengono gestite come dovrebbero – continua il tecnico -. C’è ignoranza, improvvisazione, scarsa competenza. E tutto questo si riverbera poi sulla sicurezza, purtroppo».
Continua a leggere su PrimaBergamo in edicola fino al 17 febbraio, oppure in versione digitale cliccando QUI
Source: primabergamo.it
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.
I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.
Per richiedere la consulenza professionale, clicca sul banner.
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.
I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.