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Bonus mobili 2021: Draghi regala 8000€ a tutti senza ISEE! – Trend-online.com

C’è ancora tempo per poter arredare casa con un nuovo arredamento ed avere indietro 8.000 euro. Il bonus mobili ed elettrodomestici è valido fino a 31 dicembre 2021, termine ultimo per far valere gli acquisti di arredamento nuovo e poter ricevere fino a 8.000 euro di bonus. Rispetto alla versione del 2020, il bonus è stato aumento del sessanta percento. Ma la buona notizia è che tutti possono richiedere il bonus, perchè non c’è bisogno di presentare l’ISEE. Ma sarà necessario collegare l’acquisto di una lavatrice, o di un armadio a lavori di ristrutturazione, anche mediante il superbonus 110%.

Bonus mobili: la novità del 2021

Il bonus mobili non è nuovo, ma si trascina dal 2020. C’è però una novità rilevante introdotta dalla legge di bilancio 2021. L’importo massimo di spesa ammissibile poi al bonus è stato portato da 10.000 euro a 16.000 euro. Un salto del 60% per spingere il settore dell’arredamento fortemente penalizzato dalla pandemia da coronavirus. Questo aumento però è ammesso solo per gli acquisti fatti nel 2021. L’altra grande novità per il 2021, è quella di poter collegare il bonus mobili ai lavori che godono del superbonus 110%, anche nel caso in cui si sia deciso di cedere il credito o di optare per lo sconto in fattura. Si pronuncia in questo modo l’Agenzia delle Entrate nella Circolare n. 30/E del 22 dicembre 2020 in risposta ad un quesito specifico sullo sfruttamento del bonus mobili in concomitanza con il superbonus 110%. Da non confondersi però con la possibilità dello sconto in fattura o cessione del credito per il superbonus. Infatti il bonus mobili non può essere nè ceduto a terzi, nè scontato in fattura. Ma dovrà seguire l’iter della detrazione fiscale in 10 quote annuali di pari importo.

Bonus mobili 2021: cosa è

Il bonus mobili è un un incentivo concesso dallo Stato italiano ai soggetti che effettuano lavori di ristrutturazione di uno o più immobili, all’interno dei quali si decide poi di arredare gli ambienti con mobili nuovi o elettrodomestici. Per quest’ultimi, la disciplina del bonus mobili ed elettrodomestici richiede che l’acquisto sia relativo a grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni). Il bonus mobili non è un’erogazione monetaria o un rimborso immediato, riconosciuto dal venditore dell’arredamento. Ma si tratta di un beneficio fiscale sotto forma di detrazione Irpef, pari al 50% della spesa per l’acquisto i mobili e grandi elettrodomestici fino ad un massimo di 16.000 euro, da fare valere nella dichiarazione dei redditi sia attraverso il modello 730 che con il modello Redditi persone fisiche.  

Il bonus mobili è una detrazione fiscale Irpef del 50% sulla spesa effettuata che può essere fatta valere dal contribuente che ha fatto l’acquisto ma che è anche il soggetto che ha sostenuto le spese per ristrutturazione. Ad esempio se la moglie è intestataria della fattura di acquisto della lavatrice in classe A+ ed il marito invece è intestatario delle fatture per la ristrutturazione, il bonus mobili non può essere fatto valere.

Bonus elettrodomestici: tutti i requisiti

Una nota a parte merita il bonus elettrodomestici, per la sua particolarità. Mentre per i mobili, la normativa non prevede alcun vincolo, per gli elettrodomestici si fa riferimento ai grandi elettrodomestici. I cosiddetti elettrodomestici bianchi, come lavatrici, frigoriferi, forni, piani cottura, ecc rientrano tra gli arredi che si possono acquistare e sui cui beneficiare del bonus fino a 8.000 euro, purchè l’acquisto sia stato fatto nel 2021, e solo in conseguenza dei lavori di ristrutturazione. Non vale il bonus per esempio per l’acquisto di una friggitrice, di un forno a microonde che sono classificati come piccoli elettrodomestici. Ritornando ai grandi elettrodomestici, l’altro requisito è quello di acquistare articoli con una classe energetica A+ o superiore, tranne per i forni per i quali è ammessa la classe A. Quindi bisogna prediligere prodotti a forte risparmio energetico. Per questo motivo il bonus mobili ed elettrodomestici è collegabile anche ai lavori oggetto di intervento di miglioramento della prestazione energetica dell’intero edificio, con il superbonus 110%. A confermarlo l’Agenzia delle Entrate

il bonus mobili, spetta anche ai contribuenti che fruiscono del sismabonus nonché per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, del Superbonus di cui al comma 4 dell’articolo 119 del decreto Rilancio

Bonus mobili 2021: a rischio la detrazione

I nuovi elettrodomestici messi in commercio dopo il marzo 2021, cambiano la classificazione della prestazione energetica. Alle classi A+, A++, B, C, D, E, F si sostituiscono le nuove classi da A a G, dove la lettera A è quella a più alta prestazione energetica, ed al momento difficile da individuare nel mercato. Ma la questione non è solo di cambio di classificazione della prestazione energetica, ma anche di raccordo con la normativa sul bonus mobili. Infatti mentre la guida dell’Agenzia delle Entrate riporta la vecchia classificazione (A, A+ e superiore), la nuova normativa sugli elettrodomestici ha fatto sparire da marzo 2021 queste etichette. Le nuove etichette sono diverse e questo pone un punto interrogativo sulla validità della normativa del bonus mobili rispetto alla nuova classificazione energetica. Al momento manca anche una tavola di raccordo tra le vecchie etichette e le nuove. Allora ci si domanda: chi acquista una lavatrice e sta facendo lavori di manutenzione straordinaria nell’abitazione in cui installerà la lavatrice, potrà ancor sfruttare il bonus mobili? In assenza di aggiornamento della guida, e per evitare di vedersi poi rigettata la detrazione fiscale, conviene porre direttamente il quesito all’Agenzia delle Entrate attraverso un interpello. 

Per approfondire si legga Bonus mobili 2021: cambia tutto. A rischio il rimborso!

Bonus mobili: tutti i lavori che danno diritto al bonus

La condizione necessaria per poter avere il bonus mobili ed elettrodomestici fino ad 8.000 euro, è quella di fare lavori di ristrutturazione nell’immobile in cui saranno installati i nuovi mobili o elettrodomestici. Il lavoro di ristrutturazione può avvenire anche in un locale di pertinenza dell’abitazione, purchè appunto risulti il vincolo di collegamento tra abitazione e ad esempio il garage. Tra i lavori che fanno scattare il bonus da 8.000 euro

  • installazione di ascensori e scale di sicurezza
  • realizzazione dei servizi igienici
  • sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso
  • rifacimento di scale e rampe
  • realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate
  • costruzione di scale interne
  • sostituzione dei tramezzi interni senza alterazione della tipologia dell’unità immobiliare
  • gli interventi finalizzati all’utilizzo di fonti rinnovabili di energia,
  • la sostituzione della caldaia

Questi interventi possono anche avvenire in una pertinenza dell’abitazione, purchè appunto risulti il vincolo di collegamento tra abitazione e ad esempio il garage. 

I lavori che fanno scattare il bonus mobili sono anche quelli di restauro e risanamento conservativo su singoli appartamenti o loro pertinenze. Tinteggiare una parete oppure sostituire il pavimento non ricadono tra i lavori di manutenzione straordinaria e quindi non fanno scattare il bonus mobili.

Tutti questi lavori devono avere una data di inizio, certificata, antecedente alla data di acquisto dei mobili o grandi elettrodomestici. Invece non rileva la data di pagamento dei lavori.

Bonus mobili: cosa accade in caso di lavori in condominio

Anche i condomini possono beneficiare del bonus mobili. Sempre in coerenza con la norma, i lavori che danno accesso al bonun mobili, sono quelle di ristrutturazione, gli ecobonus, i lavori di manutenzione straordinaria, ma anche i lavori di manutenzione ordinaria. Quindi tinteggiare le pareti delle scali di un condominio permette di poter accedere al bonus mobili ed elettrodomestici, purchè l’arredamento sia destinato alle parti di condominio e non alle singole abitazioni.

La costruzione di posti auto condominiali o box auto privati e pertinenziali, seppure godono della detrazione come lavori di ristrutturazione, non danno accesso al bonus mobili. 

Bonus mobili 2021: come ottenere la detrazione

La legge di bilancio 2021 ha confermato il bonus mobili ed elettrodomestici per il 2021, innalzando il massimale di spesa fino a 16.000 euro, ma lasciando inalterata la percentuale di detraibilità della spesa nella misura del 50%. Il massimo che si può portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi è di 8.000 euro. La detrazione va inserita nella dichiarazione reddituale a partire dall’anno successivo a quello in cui è stata sostenuta la spesa e va spalmata per 10 anni.  

Per acquisti fatti nel 2021 di mobili e grandi elettrodomestici, la prima quota che può essere portata in detrazione è di 800 euro nel 2022, e così fino al decimo anno. Mentre per acquisti fatti nel 2020, la quota annuale è di 500 euro. 

Come tutte le detrazioni fiscali, l’importo del bonus mobili ed elettrodomestici andrà a ridurre l’imposta lorda irpef fino a concorrenza dell’importo. Quindi si potrà avere un beneficio fiscale in termini di rimborso Irpef.

Bonus mobili: come non perdere 8.000 euro

Abbiamo visto quali sono i requisiti per avere il bonus mobili. Ma è molto importante che sulla spesa degli arredamenti o grandi elettrodomestici, si presti attenzione. Infatti il documento di acquisto, fattura o scontrino commerciale va conservato per dieci anni, pari alla durata del beneficio fiscale.

Il pagamento della spesa invece va fatto con strumenti tracciati, come il bonifico bancario o postale, la carta di credito o di debito. Il pagamento in contanti fa perdere il bonus mobili. Così come è importante che sulla casuale di pagamento, oppure in caso di finanziamento, e sul documento di acquisto sia riportato il codice fiscale del beneficiario che deve essere uguale al codice fiscale del soggetto che fa i lavoro di ristrutturazione. Non rispettare questo vincolo, comporta la perdita del bonus da 8.000 euro.

Esperto di etica e controlli, aspirante giornalista, classe 1976.
Sono laureato in Economia Politica presso l’Università Bocconi, ed ho un Master in Management nei settori di “public utilities” presso il MIP. Dal 2001 mi sono occupato di audit, compliance e risk management all’interno di aziende multinazionali di diversi settori, quali: *IT, Luxury, GDO, Gaming, assumendo ruoli di responsabilità e gestione di team. Appassionato di temi di etica negli affari, da alcuni anni mi occupo anche di sostenibilità etica delle imprese e di finanza alternativa.

Il mio motto è? “Si può fare qualsiasi cosa quando attraverso gli occhi si vede la verità”.

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