

Nei primi due mesi del 2022 l’importo dei lavori incentivati è cresciuto del 35,7% rispetto alla fine 2021. È ancora scarsa la propensione ad utilizzare il Superbonus per intervenire sul patrimonio esistente: solo 776 edifici soggetti a intervento ogni 100 mila esistenti
È quanto emerge da una ricerca del Centro studi della Cna Sardegna sull’utilizzo degli incentivi fiscali per la riqualificazione edilizia. Come è risaputo, uno dei principali motori della tenuta e della ripresa del settore delle costruzioni, in Sardegna come in tutta Italia, è rappresentato dal vasto mercato della riqualificazione, specie edilizia, che continua a beneficiare di importanti incentivi fiscali. A quelli, ormai di lunga data, finalizzati al generico rinnovo e all’efficientamento energetico, si è da ultimo aggiunto il Superbonus con aliquota di detrazione al 110% che, introdotto con Decreto Rilancio (DL 34/2020), che ha iniziato a produrre effetti importanti sul mercato nel 2021.
Le stime del sistema informativo CRESME indicano che il livello degli investimenti in riqualificazione edilizia nel 2021 si attesterebbe su oltre 850 milioni, con un balzo davvero importante rispetto al 2020. La crescita è sorprendente, ma ci sono margini per un’ulteriore espansione, se si considera che in termini percentuali sul rinnovo residenziale totale siamo al 51% nell’isola, a fronte di una incidenza che supera il 68% nel dato nazionale. «Il ricorso al nuovo incentivo in Sardegna sta procedendo a pieno ritmo, con un gradiente di interesse anche superiore ad altre regioni, ma ci sono molti margini di miglioramento» commentano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna Sardegna e presidente di CNA Costruzioni.
Source: alguer.it
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