Il mercato immobiliare attraversa una fase rialzista storica, perché l’emergenza sanitaria ha portato sia un nuovo modo di vivere la casa, sia una maggiore consapevolezza sulla sostenibilità dei consumi e della vita quotidiana. A questo scenario, nelle ultime settimane, si sono aggiunti altri due fattori, i cui effetti sono destinati ad influenzare ancora di più il ‘mattone’: il boom dei prezzi dell’energia (in primis gas e petrolio) e l’estrema volatilità dei mercati finanziari, entrambi collegati alla guerra in Ucraina. Di riflesso, le famiglie manifestano più interesse verso l’acquisto di una casa: l’attenzione si concentra sulle costruzioni nuove se guidato dalla tematica green e sul ‘vecchio’ se c’è l’obiettivo di beneficiare i bonus stanziati dal Governo.
La pandemia ha fatto da propulsore
Sicuramente, secondo un’analisi del Gruppo Tecnocasa, la pandemia ha portato a un maggiore apprezzamento delle nuove costruzioni dei potenziali acquirenti: la possibilità di risparmio energetico (riscoperta durante i lockdown) che queste tipologie offrono, sta alimentando l’interesse verso tutte quelle abitazioni costruite con criteri tecnologici avanzati.
A questo aspetto si aggiunge la ricerca di spazi esterni, che sono più facilmente reperibili nelle nuove costruzioni, ancora di più se posizionate nell’hinterland delle grandi città. La vivacità della domanda per questo tipo di prodotto ha così messo in moto nuovi cantieri quando possibile, fornendo sufficiente propellente al mercato per registrare un marcato rimbalzo delle quotazioni su tutto il segmento del nuovo.
Sempre più apprezzata la qualità del nuovo
I prezzi delle case nuove, dopo avere subito negli ultimi dieci anni un forte ribasso (-23,5% secondo ricerche), comunque sempre inferiore a quanto accaduto alle tipologie usate, hanno registrato un marcato rimbalzo. Nel dettaglio, le compravendite di nuova costruzione realizzate dalle agenzie affiliate Tecnocasa e Tecnorete risultano pari al 16,9%, hanno come finalità la casa principale (82,4%) e interessano maggiormente i potenziali acquirenti fino a 44 anni di età. La qualità immobiliare di queste tipologie determina una minore trattativa sul prezzo, che è pari al 6,6%, ma non ferma la domanda delle famiglie, intenzionate a sfruttare un mercato del credito ancora favorevole (che però registra una regolare e progressiva tendenza al rialzo dei tassi).
I Superbonus premiano l’usato
Le case usate, che si sono svalutate di più, stanno sperimentando una riscoperta grazie agli incentivi per le ristrutturazioni che hanno avuto un ulteriore impulso dal Superbonus 110% che sta funzionando soprattutto sulle soluzioni indipendenti e anche nel rifacimento di molti condomini.
Queste tipologie hanno subito ribassi più importanti (-28,5% in dieci anni). Il patrimonio immobiliare del Paese è vetusto e così la maggioranza delle case compravendute sono usate: l’83,1% delle compravendite realizzate dalle agenzie da Tecnocasa rientra in questo target. Il 73,6% dell’usato è acquistato come prima casa e la restante parte come investimento (inclusa la casa vacanza), per il quale si registra un ribasso maggiore dei prezzi nelle trattative, pari all’8,5%.
Timori per prezzi e reperibilità delle materie prime
Le esigenze emerse con la pandemia indirizzano i costruttori verso un nuovo modo di realizzare le abitazioni tenendo conto ancora di più della qualità e del benessere di chi ci abita e spesso lavora. In particolare, già nella progettazione, si punta all’ulteriore ottimizzazione degli spazi interni ed esterni. Gli immobili son anche apprezzati in quanto rispondono a criteri di efficienza energetica che consentono rilevanti risparmi. Argomento attuale è il rincaro delle materie prime, che incide in modo rilevante sul mercato immobiliare in generale: cemento, ferro, materie plastiche in genere e legno hanno prezzi elevati e difficoltà di reperimento. Una condizione che si ripercuote sulle consegne e sui costi di appalto, destabilizzando così i piani dei costruttori.
Source: mutuionline.it
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