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Taxi a Roma piccola rivoluzione con i Roman Cab – OmniFurgone

Chissà se un giorno anche la Città Eterna verrà ricordata per i sui inconfondibili taxi rosso pompeiano. Chissà… visto che le ultime notizie ci dicono che per il trasporto pubblico di piazza a Roma si sta preparando un piccola rivoluzione.

Il Comune, infatti, per mano dell’assessorato a i Trasporti ha in programma di rinnovare la flotta dei taxi con tre nuovi modelli: monovolume o van, berlina e station, Un’operazione che varrebbe 150 milioni di euro che prevede anche il cambio di colore dal bianco (di legge per tutta l’Italia) al rosso pompeiano simile a quello degli autobus Atac.

Un’idea che piace anche alle case

L’idea piace a molti e sembra che l’Assessorato sia stato già contattato da alcune case automobilistiche giapponesi (ovviamente massimo riserbo). Anche se le prime informazioni trapelano solo adesso sembra che il progetto, infatti, sia in fase avanzata e che l’Assessore Eugenio Patanè abbia già fatto richiesta di finanziamento al MIMS insieme con quella di deroga al colore.

Viene da sé che le tecnologie che muoveranno i nuovi taxi romani saranno il più green possibili, vale a dire elettriche, ibride o a idrogeno. Si parla di un “affare” che riguarda potenzialmente otre 7.700 veicoli, tante sono infatti le licenze nella Capitale che dovranno essere incentivate al cambio con un finanziamento di circa 17mila euro a testa per i primi tre anni dal lancio del progetto.

Un rilancio d’immagine per la Capitale

Come detto oltre che dal punto di vista ambientale e della funzionalità il “cambio2 avrà anche un valore estetico. Come scrive lo stesso Patenè in un nota riportata da repubblica.it

“Alla volontà di favorire la sostituzione dei mezzi si affianca anche il progetto di brandizzazione degli stessi al fine di renderli immediatamente riconoscibili e identificabili”.

Insomma legare l’immagine di Roma a quella di un veicolo ecologico immediatamente riconoscibile. Caratterizzare i taxi romani come accade per i Black Cab Londinesi (che stanno diventano elettrici anche loro), o come l’omino dei semafori di Berlino, e avviare così anche un’operazione di merchandising.

Caratteristiche imprescindibili

In attesa di sapere se il MIMS accetterà la richiesta di danari da parte di Roma Capitale, sono già partite le prime indagini per individuare i veicoli adatti fatte certe alcune caratteristiche fondamentali: luce verde e rossa sul tetto sopra la scritta taxi, offerta in gamma di almeno un modello adatto al trasporto di persone con disabilità, ma in grado anche di percorrere anche le strade del centro storico e minimo 250 km di autonomia per gli elettrici.

Il cambio, se dovesse partire il progetto non sarebbe obbligatorio per tutti i tassisti, ma diciamo fortemente consigliato vista l’intenzione del neo sindaco Gualtieri di chiudere (in futuro) la ZTL della Capitale a tutti i veicoli endotermici, taxi e bus compresi.

“Via libera” dal 3570 

Nell’ambiente spesso burrascoso dei Taxi romani l’idea è stata accolta con un certo entusiasmo almeno a leggere quanto dichiarato sempre a repubblica.it da Loreno Bittarelli presidente della coperarativa 3570, la più grande della capitale che raccoglie circa 3.700 tassisti che, a suo tempo, avevano chiesto al Governo di poter accedre all’ecobonus del 110% per il ricambio loro veicoli. Una richiesta a cui però ha risposto solo il sindaco Gualtieri cone questa iniziativa.

Unica condizione inderogabile è che il tassisti possano scegliere liberamente il modello a seconda degli itinerari più frequenti che l’autista percorre. I van da 8 posti vanno bene per chi lavora con turisti e aeroporti, le station wagon sono utili per spostamenti con bagagli voluminosi anche in città, mentre le berline sono i taxi preferiti dagli anziani che hanno difficoltà a salire su monovolume o SUV. Nessuna preclusione al cambio di colore, anzi rendere il veicolo “ufficiale” ben riconoscibile da eventuali abusivi è più che giusto.

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