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Stop alla cessione del credito: allarme tra i liberi professionisti – Lavori Pubblici

Il paradosso del Superbonus. Mentre da una
parte crescono le asseverazioni, pari a 139mila
per un investimento di circa 24 miliardi di euro, dall’altra la
crisi di liquidità di imprese e professionisti rischia di non
trovare sbocchi dopo il cambio di passo sul meccanismo della
cessione del credito.

Crediti non cedibili: l’allarme di Fondazione Inarcassa

Lo sottolinea ancora una volta Fondazione
Inarcassa
, facendo notare come alla capacità di recupero
in termini di efficientamento energetico del patrimonio edilizio
italiano non corrisponda una altrettanto efficace capacità
remunerativa del sistema. Il Presidente della Fondazione
Franco Fietta parla di interventi normativi
maldestri, facendo chiaro riferimento alle modifiche sull
meccanismo della cessione del credito.

Prima con il D.L. n. 4/2022 (Decreto
Sostegni-Ter
, convertito con la legge del 28 marzo 2022,
n. 25), poi con il D.L. n. 13/2022 (confluito anche questo nella
legge n. 25/2022), si è messo uno stop alla cessione
infinita. Il credito d’imposta adesso può essere
ceduto solo una volta, fatta salva la possibilità
di due ulteriori cessioni solo se effettuate a
favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo
previsto dall’articolo 106 del testo unico delle leggi in materia
bancaria e creditizia, di cui al decreto legislativo 1° settembre
1993, n. 385, oppure a società appartenenti a un gruppo bancario
iscritto all’albo di cui all’articolo 64 del predetto testo unico
delle leggi in materia bancaria e creditizia, oppure a imprese di
assicurazione autorizzate ad operare in Italia ai sensi del decreto
legislativo 7 settembre 2005, n. 209.

Ma c’è un problema, che rischia di assumere contorni drammatici:
siamo a inizio aprile e quasi tutti gli istituti bancari hanno già
comunicato alla propria clientela di aver esaurito il
plafond
previsto per l’acquisto dei crediti d’imposta o di
essere in procinto di farlo e quindi hanno interrotto anche le
operazioni in itinere.

Di conseguenza, spiega Fondazione Inarcassa, i professionisti
non possono cedere i crediti d’imposta e soddisfare i propri
fornitori. Situazione analoga si riscontra per le piccole
imprese
e a breve anche per quelle di maggiori dimensioni,
che per ora usufruiscono ancora di trattamenti migliori.

Fietta: situazione inaccettabile per i professionisti

Secondo Fietta, “È una situazione che rischia di produrre
effetti negativi a cascata per tutto il settore edile
. I
dati pubblicati da Enea sono certamente confortanti
, continua,
in quanto dimostrano che, dopo anni di campagne di
sensibilizzazione abbiamo ottenuto una concreta attenzione da parte
dei cittadini ai temi dell’efficientamento energetico. Ora però
siamo nella inaccettabile situazione di avere sempre più ingegneri
e architetti liberi professionisti con un monte di crediti
acquisiti non cedibili sul mercato; agli altri chiediamo di
valutare con estrema attenzione le nuove richieste di lavoro, in
quanto anche per loro il rischio di rimanere con il cerino in mano
–in questo caso rappresentato dal credito fiscale – è terribilmente
elevato.

L’invito al Governo è quello di riflettere su quanto sta
accadendo, per apportare con urgenza i giusti correttivi
all’impianto normativo, con la previsione di almeno un’ultima
cessione dei crediti d’imposta tra istituti bancari e privati, per
allargare il mercato disponibile. Conclude Fietta:
“Se tarderà ad arrivare un intervento del governo, i
professionisti, ma anche le imprese e tutta la filiera
dell’edilizia, saranno vittime involontarie di scelte governative
ottuse”.

Source: lavoripubblici.it

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