Saimon Gaiotto, vicesindaco con delega all’Edilizia privata, ha messo a punto la macchina pubblica dopo l’ingorgo iniziale Un centinaio di pratiche del Superbonus 110% ha già superato le forche caudine della burocrazia e aprono i cantieri
di Barbara Calderola
Limito, Seggiano, Rugacesio, San Felice, Malaspina, Satellite. Pioltello è impacchettata. Su decine di condomini in tutti i quartieri svettano le gru. Un centinaio di pratiche del superbonus 110, l’incentivo energetico del governo, ha già superato le forche caudine della burocrazia e aprono i cantieri. L’investimento dello Stato in una città di provincia che strizza l’occhio al futuro è record: “Mezzo miliardo di euro”, scandisce Saimon Gaiotto, vicesindaco con delega all’Edilizia privata che ha messo a punto la macchina pubblica dopo l’ingorgo iniziale. “È stato un assalto, tutti volevano sapere se le due classi da conquistare per ottenere i fondi fossero alla loro portata”. Un lavoro dei tecnici municipali ben oltre l’ordinario “ha permesso di rispondere in tempi sempre più veloci e adesso arrivano 4 o 5 domande al giorno. Il quadro è in continua evoluzione”. Ma dai 500 milioni non si torna indietro “sono dossier chiusi e certificati”. Da questa montagna di denaro si potrà solo salire. Ammesso che si trovino ponteggi e imprese: “Il vero problema è la mancanza di materie prime anche su questo fronte. Al punto che abbiamo chiesto un incontro ad Ance, l’associazione dei costruttori, per capire cosa fare: se le istanze vanno a buon fine ma non ci sono gli strumenti per rispettare i tempi dei lavori, cosa succede?”. Metà dell’enorme massa di denaro che permetterà a Pioltello “di ammodernare il grosso di un patrimonio edilizio che risale al nostro Boom, anni Sessanta e Settanta, andrà al Satellite”. Il quartiere multietnico stavolta è pronto a fare il passo della transizione ecologica: gli otto condomini centrali, 7mila residenti su 10mila, beneficeranno degli effetti degli aiuti statali. Qui, a tirare le fila di un’operazione che definire complessa è dire poco è stata la sindaca Ivonne Cosciotti. “Non potevamo perdere un’opportunità come questa. Abbiamo aperto un tavolo con gli amministratori di condominio per risanare i debiti pregressi e rendere l’operazione interessante per gli operatori”. Una vera impresa. Come quella dell’edilizia privata fuori da qui, “anche in questo ambito gli amministratori hanno fatto un lavoro egregio”. Sono tante le trappole evitate per tagliare il traguardo. Un esempio. “Il cappotto di palazzi che si affacciano sulla strada “occupa” suolo – spiega Gaiotto – nel caso dei bonus abbiamo esentato tutti dal pagamento della tassa. L’obiettivo non è incassare 5mila euro l’anno, ma salvaguardare l’ambiente valorizzando l’estetica”.
Source: ilgiorno.it
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