Come rilevato dall’Enea nel suo ultimo
rapporto mensile non sembra interrompersi il trend positivo
nell’utilizzo del superbonus 110% per gli interventi di
riqualificazione energetica. A confermarlo è anche il Centro Studi
del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) che ha sottolineato
come nei primi tre mesi del 2022 gli impegni di spesa si sono
attestati a 8 miliardi di euro.
Superecobonus: i dati del CNI
Secondo le stime del Centro Studi de CNI, nel solo mese di marzo
la spesa è stata di 3 miliardi di euro, il livello più alto
nell’ultimo anno dopo quello registrato a dicembre 2021 (4,2
miliardi di euro). Complessivamente questa spesa avrebbe attivato,
ad inizio anno, una produzione complessiva nel sistema economico di
circa 17 miliardi di euro, coinvolgendo 131.000 unità di lavoro con
un contributo stimato alla formazione del PIL di 10 miliardi di
euro.
Dati in controtendenza rispetto alle aspettative che,
considerati i copiosi cambi normativi degli ultimi mesi e la la
presenza di norme sempre più complesse e fortemente penalizzanti
soprattutto per i professionisti dell’area tecnica, avrebbero
lasciato sospettare un crollo della domanda.
“A marzo 2022 la spesa per Superecobonus ha raggiunto cifre
decisamente elevate – afferma Armando Zambrano, Presidente CNI
– segno che l’interesse da parte dei proprietari di immobili
resta molto alto. Per contro le pesantissime sanzioni penali a cui
i professionisti tecnici rischiano di incorrere – stabilite col Dl
Sostegni Ter – rappresentano l’ennesimo ostacolo per cercare di
ridimensionare fortemente il ricorso ai bonus per l’edilizia.
Rischiamo una sorta di schizofrenia che farà saltare il sistema e
andrà a detrimento della collettività. Il Governo dovrebbe decidere
se investire veramente su questi strumenti il cui obiettivo è
quello di rendere più efficiente il patrimonio edilizio o porre
fine ad un processo di cui però il sistema ha urgente bisogno.
L’aumento del prezzo del gas e di tutte le altre risorse
energetiche in questo momento per noi indica chiaramente la strada
da seguire senza indugio. Attendiamo di capire la posizione del
Governo”.
Superecobonus: dati complessivi
Secondo le analisi del Centro Studi del CNI da maggio 2020 gli
interventi di riqualificazione energetica finanziati dal Superbonus
110% avrebbero generato una spesa complessiva di 24,2 miliardi di
euro corrispondente a detrazioni a carico dello Stato per 26,6
miliardi di euro.
Dei lavori attivati nell’ultimo anno e mezzo, il 70,1% sono
stati conclusi e gli edifici finora coinvolti nell’opera di
risanamento energetico sono 139.029. In tal senso il CNI ha voluto
precisare (anche in riferimento ad alcune recenti dichiarazioni
sull’irrilevanza dell’impatto del superbonus per la
riqualificazione degli immobili italiani) che esprimere valutazioni
di merito sull’impatto del Superecobonus considerando il numero di
edifici coinvolti può essere molto fuorviante, in quanto il
parametro da prendere in considerazione (ma su cui finora non si
hanno indicazioni) sono i metri quadri su cui si è intervenuti.
Occorre infatti tenere presente che, finora, la quota più
consistente di investimenti realizzati finora con Superecobonus è
stata assorbita dai condomini, che sviluppano mediamente più metri
quadri rispetto alle altre tipologie di costruzioni.
Attualmente, dei 24,2 miliardi spesi finora:
- il 48,7% ha riguardato gli edifici condominiali;
- il 33,5% gli edifici unifamiliari;
- il restante 17,7% le unità locali funzionalmente
indipendenti.
Le modifiche del Sostegni-ter
Non poteva mancare una chiosa sulla Legge n. 25/2022 di
conversione del Decreto Legge n. 4/2022 (Decreto Sostegni-ter) ed,
in particolare, sulle nuove sanzioni penali a carico dei
professionisti che dovessero dichiarare il falso in sede di
asseverazione dei lavori. Sanzioni che secondo il CNI sarebbero
sproporzionate e che rischiano di rendere sempre più complicato
l’accesso ai Superbonus.
Analizzando i dati sulle frodi fiscali rese note dall’Agenzia
delle Entrate, il CNI ricorda che solo un piccolissima percentuale
riguarda il Superbonus 110% e che la maggior parte fa riferimento
ai bonus edilizi che fino al 12 novembre 2021 (prima del D.L. n.
157/2021) potevano essere utilizzati anche con le opzioni
alternative (sconto in fattura e cessione del credito) senza alcuna
forma di controllo.
Secondo gli Ingegneri italiani creare continuamente allarmismi e
rendere sempre più complicate le norme di accesso e di controllo
relative alla spesa per Superbonus non porterà vantaggi a nessuno,
né alle famiglie né al processo di risparmio e di risanamento
energetico di cui il Paese in questo momento ha estremo
bisogno.
Source: lavoripubblici.it
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.
I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.