Cambiobike, società del gruppo Unipol, offre l’opportunità di pagare a rate l’ebike, per poi riscattarla o prenderla nuova. L’assicurazione è inclusa (ma non contro il furto )
La recente e sensibile crescita delle vendite, incentivata dai bonus sull’acquisto, ha contribuito a una iniziale riqualificazione del parco bici italiano in virtù dell’arrivo sulle strade delle nuove biciclette a pedalata assistita che, anche nei modelli «urban», garantiscono performance incredibili. La notizia è che ora arriva sul mercato una nuova azienda che propone un sistema di vendita completamente innovativo e che si pone l’obiettivo di rivoluzionare le abitudini degli italiani che amano i pedali: possiamo chiamarlo bike leasing? «Non possiamo dire che sia un esempio puro di leasing ma il concetto è quello —, racconta Nicola Giunchi, ad di Cambiobike, una società che è parte del gruppo assicurativo italiano Unipol —. Nel mercato automobilistico, la proprietà del mezzo rimane alle società di leasing mentre nel nostro caso gli utilizzatori delle ebike sono anche proprietari».
La proposta
Con i programmi Cambio12 e Cambio24, il cliente paga la propria nuova e-bike in piccole rate tra i 70 e i 150 euro al mese, assistenza compresa, per uno o due anni, trascorsi i quali può scegliere se cambiarla con un nuovo modello, tenerla o restituirla. Sapendo che una ebike di buon livello ha un costo di listino che va dai 2.000 ai 10.000 euro e soprattutto tenendo conto che la tecnologia di motori e batterie è ancora in grande evoluzione e migliora radicalmente di anno in anno, è comprensibile quanto questo sistema di vendita possa essere ritenuto conveniente dal ciclista italiano medio. E non solo: in questo periodo in cui anche il mondo delle ebike subisce i problemi della filiera che coinvolgono molti altri comparti industriali, Cambiobike invece garantisce una grande disponibilità di mezzi, resa possibile dall’impegno di Unipol. «Tutto nasce dalla volontà del gruppo di muoversi verso la mobilità sostenibile e questa è la ragione per cui ci occupiamo solo di bici elettriche. Abbiamo voluto sviluppare una realtà totalmente digitale e non fisica per creare un po’ di disruption in un mercato ancora fatto dai classici rivenditori locali — continua Nicola Giunchi —. Il contesto online ci garantisce i vantaggi del web: si risparmia tempo, si ha la possibilità di reso dopo 30 giorni e nel nostro caso si ha la possibilità di accedere a un catalogo amplissimo fatto esclusivamente da ebike di fascia alta e medio alta. Abbiamo voluto insistere sulla qualità del prodotto, selezionando un panel di fornitori mondiali di livello che ci garantissero il meglio della manifattura e della tecnologia in circolazione».
Strategia e opportunità
I brand coinvolti sono tra i più noti nel settore, da Riese und Muller a Merida fino a LeeCougan, oltre ad alcuni marchi specifici dell’elettrico. Quanto al tema assicurativo, «oggi integriamo la vendita solo con una polizza sul recupero in caso di danni e incidenti, replicando quella del mondo auto per il soccorso stradale. In futuro avremo prodotti assicurativi dedicati: ora del resto non c’è obbligo di Rc e non esistono nemmeno polizze specifiche sul furto di ebike. La priorità è solo quella di presidiare il mondo della mobilità sostenibile a pedali e rendere questo mercato più accessibile alla massa». Nemmeno nei Paesi ad altissima concentrazione di ebike e con una elevata cultura digitale come quelli scandinavi, esiste un sistema di vendita di questo genere e, anzi, Cambiobike si ripromette di sondare il mercato estero nel giro di qualche anno. Ci sono molti produttori di bici smart che vendono solo online, alcuni fanno anche finanziamenti per l’acquisto ma il principale competitor rimane Amazon, anche se non è certamente verticale sul prodotto ebike. «Gli obiettivi nel breve e nel lungo? Mi aspetto che Cambiobike diventi sinomino di ebike. Mi piacerebbe che Cambiobike diventasse un punto di riferimento per il primo acquisto per ogni ciclista». Esattamente come avviene nell’automotive, anche Cambiobike si aspetta che la percentuale di clienti che riscatterà la bici al termine del contratto «di leasing» sia bassissima: «Contiamo sul fatto che le bici non vengano acquistate in via definitiva ma vengano cambiate con modelli nuovi. Il prodotto ebike di alto livello cambia la vita del ciclista che entra in un loop per cui desidera sempre l’ultimo modello, anno dopo anno, esattamente come accade ai fanatici dello smartphone».
24 aprile 2022 (modifica il 24 aprile 2022 | 18:25)
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