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Startup innovative: tutti i dati al 1° gennaio 2021

Venerdì, 22 Gennaio 2021

Online il nuovo report trimestrale di MISE, Unioncamere e InfoCamere

Immagine decorativa

È online la nuova edizione del report di monitoraggio trimestrale dedicato ai trend demografici e alle performance economiche delle startup innovative. Il rapporto, che presenta dati aggiornati al 1° gennaio 2021, è frutto della collaborazione tra MISE (DG per la Politica Industriale) e InfoCamere, con il supporto del sistema delle Camere di Commercio (Unioncamere).

Il rapporto offre una vasta panoramica sul mondo delle startup, a quasi otto anni dall’introduzione della policy dedicata (d.l. 179/2012), e costituisce uno dei pilastri dell’esteso sistema di monitoraggio curato dal MISE (archivio reportistica).

Tra le principali informazioni contenute nel rapporto:

  • Crescita della popolazione: le startup iscritte si assestano ormai stabilmente sopra quota 10mila. Al 1° gennaio 2021 se ne contano 11.899, il 3,2% di tutte le società di capitali di recente costituzione.
  • Distribuzione territoriale: la Lombardia ospita oltre un quarto di tutte le startup italiane (27,0%). La sola provincia di Milano, con 2.282, rappresenta il 19,2% della popolazione, più di qualsiasi altra regione: superano quota mille il Lazio con 1.383, rappresenta l’11,6%, (in gran parte localizzate a Roma, 1.237, 10,4% nazionale) e la Campania, con 1.053, 8,9% del totale nazionale. Tuttavia, la regione con la maggiore densità di imprese innovative è il Trentino-Alto Adige, dove circa il 5,4% di tutte le società costituite negli ultimi 5 anni è una startup.
  • Forza lavoro: i soci di capitale dell’azienda, rispetto al trimestre precedente, sono lievemente aumentati (+0,5%) attestandosi ad oltre quota 56 mila. Elevata la rappresentazione di imprese fondate da under-35 (il 19,0% del totale), mentre risultano sottorappresentate le imprese femminili: 13,1%, contro un 21,5% registrato nel complesso delle società di capitali.
  • Fatturato: le startup innovative sono soprattutto micro-imprese, vantando un valore della produzione medio di poco superiore a 184,7 mila euro. Ciò è anche dovuto al ricambio costante cui è soggetta questa popolazione: per definizione, le imprese “best-performer”, più consolidate per età e fatturato, tendono progressivamente a perdere lo status di startup innovativa.
  • Investimenti e redditività: come fisiologico, le startup innovative mostrano un’incidenza più elevata della media di società in perdita (oltre il 52,6% contro il 30,9% complessivo). Tuttavia, le società in utile mostrano valori particolarmente positivi in termini di redditività (ROI, ROE) e valore aggiunto. Inoltre, le startup innovative presentano un tasso di immobilizzazioni – uno dei principali indicatori della propensione a investire delle aziende – di circa sette volte più elevato rispetto alle altre aziende comparabili.

Leggi il testo completo del rapporto: Quarto trimestre 2020 – Cruscotto di indicatori statistici sulle startup innovative (pdf)


Ufficio competente

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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