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Ecobonus, il lamento dei costruttori – RaiNews

La stretta del governo sulla cessione del credito preoccupa gli operatori del settore che dicono: il meccanismo rischia di incepparsi

La prima scadenza è il 29 aprile, quando si stoppa la corsa dei privati alle cessioni di crediti collegati a lavori 2021. Termina il meccanismo di cessione per come lo abbiamo conosciuto. Dal primo maggio, con l’entrata in vigore delle misure antifrodi, in pratica i crediti ceduti non potranno essere più spacchettati. Nessuna cessione parziale. Nei prossimi giorni con l’approvazione del Decreto aiuti, poi dovrebbe arrivare l’attesa proroga per le abitazioni unifamiliari, dal 30 giugno al 30 settembre per raggiungere il requisito del 30% e chiudere i lavori entro dicembre.

Ma intanto i problemi legati al super bonus si complicano. A segnalarlo anche l’Ance, l’associazione dei costruttori edili, preoccupata per gli effetti della frenata delle banche che nelle ultime settimane hanno congelato l’acquisizione dei crediti fiscali in attesa dei provvedimenti governativi. Si rischia la paralisi perché senza la cessione dei crediti il sistema va in crisi – osserva la presidente di Ance Udine Angela Martina. Molti contratti potrebbero saltare perché molte imprese non avranno la possibilità di scontare il credito – aggiunge sottolineando che queste difficoltà si sommano alla sofferenza che il settore sta già affrontando per il caro energia e materie prime sempre piu introvabili. Per Ance serve sbloccare subito i crediti e aumentare le possibilità di cessione e prorogare di qualche anno il superbonus riservandolo oltre un certo importo solo alle imprese qualificate. In regione secondo i dati dell’agenzia Enea aggiornati a marzo sono state presentate richieste di ecobonus al 110% per 3600 interventi per un importo totale di 473 milioni di euro, di cui il 72,5% già conclusi. Quasi il 64%riguarda gli edifici unifamiliari che rappresentano circa il 50% degli investimenti mentre i condomini ne coprono il 33% per un numero di pratiche intorno all’8%. Il rimanente riguarda le unità immobiliari indipendenti. 

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