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Superbonus, solo imprese certificate potranno realizzare i lavori – Il Sole 24 ORE

I punti chiave

3′ di lettura

Soltanto imprese edili certificate con l’attestato Soa (Società organismi di attestazione) potranno realizzare i lavori del Superbonus. A prevedere questa rivoluzione, che trasferisce sull’edilizia privata la qualificazione oggi vigente solo per i lavori pubblici, è un emendamento approvato nella notte di domenica 8 maggio dalle commissioni Finanze e Attività produttive del Senato al decreto legge Taglia-prezzi 21/2022. Il decreto sarà in Aula a Palazzo Madama a partire dal 10 maggio.

Il nuovo regime di qualificazione avrà però due vincoli che in buona parte annacquano la novità: scatterà dal 1° gennaio 2023 (ma entrerà a pieno regime dal luglio 2023) e varrà solo per lavori di importo superiore a 516mila euro. Durante il periodo transitorio dal 1° gennaio al 30 giugno 2023 chi vorrà sottoscrivere contratti di appalto o di subappalto potrà farlo avendo firmato un contratto con una Soa per avviare il procedimento di attestazione.

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Modifica per contrastare il far west

Il principio contenuto nell’emendamento è fortemente innovativo: fino a oggi era stato applicato solo nella ricostruzione delle abitazioni del cratere del terremoto del centro Italia, dove però il finanziamento statale è diretto, in forma di contributo e non di sconto fiscale. La nuova misura mira anzitutto a contrastare il far west che si è scatenato con gli incentivi del Superbonus, in un mercato dove si affiancano soggetti fortemente strutturati a soggetti estremamente polverizzati e senza alcuna attestazione di affidabilità e di organizzazione degna di un’impresa edile.

Basti ricordare quanto denunciato dal Sole 24 Ore il 28 gennaio scorso con uno studio dell’Ance: 11.563 imprese neonate in sei mesi nel settore dell’edilizia e affini (Codice Ateco 41 e 43), con la sola iscrizione alla Camera di commercio. E solo il 39% degli imprenditori che hanno costituito le nuove imprese possono vantare un’altra attività in edilizia o una precedente esperienza imprenditoriale fatta nel settore edile. Con il restante 61% del tutto nuovo al settore dell’edilizia.

Spazio al contratto collettivo edilizia

Sempre in tema di Superbonus e sempre nel decreto Taglia-prezzi è stato approvato un secondo emendamento che ritorna invece sull’altro “paletto” fissato per garantire un livello minimo di organizzazione delle imprese edili che svolgono i lavori finanziati con il 110 per cento. Si tratta del vincolo che impone la sottoscrizione del contratto dell’edilizia alle imprese che svolgono lavori di importo superiore a 70mila euro: da una parte l’emendamento chiarisce che il vincolo si applica «alle opere il cui importo risulti complessivamente superiore a 70mila euro», dall’altra sancisce che l’obbligo di applicazione dei contratti collettivi «è riferito esclusivamente ai soli lavori edili».

Source: ilsole24ore.com

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