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Decaro: «Nuovi fondi per il Pnrr, altrimenti sono a rischio le opere pubbliche» – Corriere del Mezzogiorno

Mezzogiorno, 13 maggio 2022 – 10:38

Il sindaco di Bari: «Potremmo essere costretti a interventi ridotti»

di Michele Cozzi

Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci da Ancona ha lanciato un allarme: “Servono nuove risorse per attuare i progetti del Pnrr”. Come è la situazione?


«I costi dell’energia e delle materie prime stanno schizzando. Ho già parlato con Giovannini ed è stata fatta una prima legge che ci permette di fare le varianti per l’aumento dei prezzi. Vedremo come fare, con fondi di bilancio o con i ribassi d’asta. Ma, in questa situazione, sul Pnrr rischiamo di non dare attuazione alle opere. Poi c’è un altro problema».

A cosa si riferisce?

«È stato sollevato soprattutto dai sindaci dei comuni più piccoli. Non si trovano le ditte, i professionisti. Con il superbonus 110, bonus facciate, bonus sisma, i professionisti sono un po’ tutti al lavoro e poi per le imprese sono aumentati i costi e quindi, non sono particolarmente incentivate a partecipare».

I fondi per l’area metropolitana di Bari sono ingenti. C’è il rischio, in futuro, di essere costretti ad effettuare una scala di priorità?

«Rischiamo di ridurre gli interventi. Se ci sarà da riqualificare un tratto di costa, si potrebbe essere costretti a ridurre l’intervento. Ma ci sono opere che non possono essere tagliate. Per la scuola, per esempio, non si può pensare di non fare la biblioteca o la palestra».

Ci sono state difficoltà per quanto attiene ai bandi gli asili nido. Come lo spiega?

«Problema superato. Abbiamo detto al governo di togliere l’obbligo della verifica della vulnerabilità sismica che era un problema economico e di tempo. Dinanzi alla poca partecipazione iniziale ho chiesto al governo di concedere una proroga e di richiedere il rispetto di quell’obbligo in sede di finanziamento. Così abbiamo azzerato i fondi. Così come siamo riusciti ad ottenere un miliardo per la spesa corrente per la gestione degli asili».

Riqualificazione urbana delle periferie, verde, sviluppo della Costa Sud sono solo alcuni dei progetti principali che riguardano l’area barese. Il 2021 è stato dedicato alla progettazione, il 2022 all’avvio dei bandi. Come siamo messi con la tempistica?

«Abbiamo una squadra di 41 Comuni, ci siamo preparati con la collaborazione di Politecnico e Università. Abbiamo vinto tutti i bandi, ci siamo divisi a gruppi di sindaci. Ci siamo aggiudicati i bandi per la riqualificazione urbana, centri storici, periferie».

Quindi, siamo nei tempi giusti?

«Noi della Città metropolitana sì. Abbiamo una struttura che lavora a pieno ritmo».

Un nodo centrale è quello della ricerca delle professionalità adeguate. Avverte questo problema?

«Cominciamo ad avvertirlo, perché non è facile lasciare la propria attività per fare il dipendente del Comune fino al 2026, a tempo determinato».

Questo significa che le strutture pubbliche hanno una carenza di personale adeguato?

«No, non è così. Ma la situazione è completamente cambiata per l’ammontare di risorse da spendere; 40 miliardi i Comuni non li hanno mai visti nella storia degli enti locali del nostro Paese, eppure siamo quelli che spendono più di tutti perché nel 2019 abbiano speso il 25% delle risorse nazionali per le opere pubbliche. Siamo l’investitore più importante per le opere pubbliche».

I Comuni hanno un ruolo centrale nell’attuazione del Pnrr, e non sono mancate le polemiche con le Regioni. Come sono i rapporti?

«Le risorse per i Comuni sono nostre. Gli asili nido, la rigenerazione urbana li fanno i Comuni. Non abbiamo sottratto risorse e competenze ad altri. La questione è la rapidità dell’assegnazione e su questo abbiamo insistito. L’iter del passato, tra ministero, Regioni e Comuni era troppo lungo e frammentato. Il rapporto con le Regioni è positivo».

La soglia del 40% dei fondi per il Sud. È ottimista oppure le proteste che provengono dal Nord potrebbero produrre qualche effetto negativo?

«La quota, dalle nostre verifiche, è rispettata e, in alcuni casi a quota è superiore al 40%. A giugno presenteremo al governo lo stato d’attuazione delle risorse assegnate».

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13 maggio 2022 | 10:38

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