Chi e come può usufruire del contributo pensato per ridurre i consumi idrici attraverso sistemi più efficienti
Sempre più rubinetti e docce nuove nei bagni di casa per ridurre gli sprechi e salvaguardare le risorse di un bene prezioso fondamentale: l’acqua potabile. È questo l’obiettivo a cui mira il bonus idrico istituito dalla Legge di Bilancio 2021 e poi prorogato fino a fine 2023.
Una misura che intende efficientare, attraverso un incentivo ai lavori di rifacimento, i sistemi idraulici delle abitazioni degli Italiani.
Il bonus idrico
Il contributo riconosciuto dallo Stato ammonta a 1.000 euro.
Ne possono usufruire solo le persone fisiche maggiorenni che hanno residenza in Italia.
Il bonus può essere richiesto una sola volta, per un solo immobile e, in caso di titolarità condivisa, da uno solo dei comproprietari o cointestatari. Il contributo viene accreditato in un’unica soluzione sull’Iban indicato al momento della presentazione della domanda.
Presupposto per aver diritto al contributo è la titolarità del diritto di proprietà, di un altro diritto reale (per esempio l’usufrutto) o di un diritto personale di godimento (come quello derivante da un affitto) che sia stato registrato prima della presentazione della domanda di usufruire del bonus. Il bonus viene erogato, sulla base dell’ordine cronologico di presentazione delle domande, fino ad esaurimento delle risorse messe complessivamente a disposzione.
Gli interventi
Gli interventi possono essere effettuati sull’intero immobile già esistente o su parte di esso, ma anche su singole unità immobiliari. Per avere diritto al bonus si devono sostituire uno o più di questi elementi: sanitari in ceramica (con nuovi apparecchi a scarico massimo di 6 litri), rubinetteria da bagno e cucina o soffioni e colonne doccia (con nuovi apparecchi che limitano il flusso d’acqua: fino a 6 litri al minuto per i rubinetti e 9 per le docce).
Le spese ammesse a godere del beneficio sono quelle sostenute dal 1° gennaio 2021 (con scadenza di presentazione delle domande relative allo scorso anno fissata al 30 giugno 2022) ed entro il 31 dicembre 2023. Vi rientrano sia quelle per la fornitura dei materiali che quelle per la loro installazione e la posa in opera, comprese le opere murarie, quelle idrauliche (anche relative ai sistemi di scarico) e quelle di smontaggio dei sistemi preesistenti.
Come richiedere il bonus
Il Ministero ha predisposto un sito internet per la presentazione delle domande.
L’accesso può avvenire tramite Spid o carta d’identità elettronica. Alla presentazione della richiesta devono essere indicati i dati anagrafici, l’importo della spesa sostenuta, i beni acquistati (comprese le specifiche tecniche relative) e le opere di installazione effettuate, allegando la fattura da cui risulti il codice fiscale del beneficario.
Il richiedente, inoltre, deve dichiarare di non avere fruito di altre agevolazioni fiscali per la fornitura, posa in opera e installazione dei medesimi beni e inserire gli identificativi catastali dell’immobile per cui è richiesto il riconoscimento del bonus oltre al titolo giuridico che lo collega all’immobile, compresa l’attestazione di avvenuta comunicazione della volontà di fruire del bonus all’eventuale cointestatario.
Alberto Minazzi
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