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Oggi online il 730 precompilato: corsa per i rimborsi Irpef a luglio – Il Sole 24 ORE

Il ruolo del Caf

L’anno scorso il numero di coloro che hanno gestito da soli il 730 è arrivato a 3,9 milioni (4,2 milioni contando anche i 300mila modelli Redditi). La crescita continua, anche se sembra esserci stato un rallentamento rispetto agli anni precedenti. Resta il fatto che il grosso delle dichiarazioni è ancora gestito da Caf e professionisti, chiamati quest’anno a una corsa contro il tempo che è anche una sfida organizzativa per non far tardare i rimborsi fiscali.

«Oltre agli appuntamenti con i cittadini per i modelli 730, in questo periodo stiamo gestendo un numero di Isee abnorme, 20mila al giorno contro i 5-6mila di media storica – spiega Giovanni Angileri, coordinatore della Consulta nazionale dei Caf. «L’aumento degli Isee – prosegue – è dovuto all’assegno unico per i figli e complica la campagna dichiarativa. Come se non bastasse, l’Inps ci ha comunicato di aver esaurito i fondi per coprire il costo degli Isee, che per i cittadini sono gratuiti».

Nonostante le difficoltà, secondo Angileri il sistema dei Caf ad oggi ha già “lavorato” più del 35% dei modelli 730 che ogni anno passano per i propri uffici. Prima di procedere con l’invio alle Entrate, però, bisognerà scaricare le precompilate, caricarle nei software gestionali e controllare che sia tutto in ordine. «La precompilata per noi è un riscontro utilissimo rispetto ai documenti che ci portano i contribuenti – aggiunge Angileri – e abbiamo chieso all’Agenzia di accelerare con l’emanazione della circolare “manuale” sul 730». Se tutto va secondo i piani, entro il 28 giugno i Caf avranno inviato circa il 60% dei modelli, in tempo per i rimborsi di luglio.

Il trend della precompilata

Guardando i dati ufficiali, si vede che negli anni della precompilata sono cresciuti i modelli trasmessi con il fai-da-te, ma anche quelli gestiti dagli intermediari, che nel 2021 erano un milione in più di quelli del 2015 (18,7 milioni contro 17,7). In pratica, si è allargata l’area del 730, che ha rubato spazio al modello Redditi ed è stato scelto anche da una parte di coloro che di solito non presentano la dichiarazione facendosi bastare la certificazione unica. Ha pesato anche l’introduzione del 730 “senza sostituto”, che consente di ricevere i rimborsi dalle Entrate a chi nel frattempo ha perso il lavoro e non ha più una busta paga. Si spiega anche così l’aumento delle detrazioni da 66,2 a 71,2 miliardi tra il 2015 e il 2021. Un trend che non è diminuito neppure nell’anno peggiore del Covid.

Le novità del 730 2022

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