di C.F.
Un aumento del 25 per cento per ricostruire gli immobili produttivi danneggiati dal sisma e del 20 per cento per le case piegate dal terremoto. Questo il contenuto dell’ordinanza 126 firmata nelle ultime ore dal commissario Giovanni Legnini, ora al vaglio della Corte dei Conti, con cui viene approvato il nuovo prezzario unico del cratere per il 2022 dopo le proteste dei costruttori alle prese coi pesanti rincari delle materie prime che hanno bloccato molti cantieri nel Centro Italia terremotato. «Con il nuovo provvedimento intendiamo mettere in sicurezza la ricostruzione che, sotto il profilo finanziario, è tornata a essere una ricostruzione molto generosa, anche grazie alla stabilizzazione fino al 2025 del Superbonus 110% per tutte le categorie di edifici residenziali».
Aumenta il contributo di ricostruzione post sisma In particolare, l’ordinanza prevede ulteriori maggiorazioni che fanno lievitare il contributo concedibile per gli edifici uni e bifamiliari isolati di un ulteriore 25 per cento se hanno riportato danni gravissimi e di un ulteriore 20 per cento la stessa tipologia di immobile residenziale con danni meno devastanti. Con l’ordinanza, poi, viene introdotto per gli immobili produttivi un aumento del costo parametrico di un ulteriore 30 per cento nel caso si tratti di edifici in cemento e del 40 per cento se realizzati in acciaio.
Applicato a lavorazioni dal luglio 2021 Nell’atto firmato da Legnini, poi, è scritto che sia il prezzario 2022 che il nuovo costo parametrico possono essere applicati non soltanto alle nuove richieste di contributo e a quelle già depositate seppur non ancora approvate, ma anche a quelle precedentemente decretate, con trattamenti differenziati tra i decreti emanati prima del 31 dicembre 2020 e quelli dal primo gennaio 2021, relativamente alle lavorazioni effettuate a partire da luglio 2021.
Prezzario sarà aggiornato ogni 6 mesi Previsto, poi, un aggiornamento semestrale del costo parametrico, che di fatto rappresenta il tetto massimo al contributo concedibile, al fine di «garantire – ha spiegato Legnini – che le somme messe a disposizione dallo Stato per la ricostruzione post sisma 2016 restino in linea con l’andamento reale dei costi, anche in una fase di grande volatilità come quella attuale».
Legnini: «Ora maggiore serenità» Contestualmente il commissario tira le fila sui primi quattro mesi del 2022, durante i quali «sono stati pagati alle imprese 315 milioni di euro di lavori», e sostiene che «ora ci sono tutte le condizioni per guardare con maggiore serenità al futuro: serve ora più che mai un rinnovato impegno di tutti gli attori della ricostruzione, a partire dai professionisti e dalle imprese, ai quali mi permetto di rivolgere un appello a tornare a guardare con fiducia alla ricostruzione».
Alemanno: «Più conveniente lavorare per ricostruzione» A parlare dell’ordinanza come il «compimento di un grande lavoro svolto» è il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, che rivendica, «in qualità di componente della Cabina di coordinamento per il sisma, il ruolo di portavoce delle istanze e delle problematiche che ho avuto modo di raccogliere in questi giorni dalle varie associazioni di categoria». Per il primo cittadino, le misure contenute nel provvedimento «fronteggiano lo smisurato rincaro dei prezzi avvenuto in questi mesi» e si sbilancia quando dice che nel suo insieme consentono «di affermare che per le imprese sarà addirittura più conveniente lavorare per la ricostruzione post sisma che non per il solo ‘Superbonus 110’».
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