Nel dibattito nato negli ultimi anni intorno alla mobilità sostenibile, sostenuto da provvedimenti a livello globale per accelerare la transizione energetica verso le energie pulite, uno degli argomenti più discussi è quello dell’auto elettrica.
Sebbene non sia ritenuta unanimemente la soluzione a tutti i mali, l’automobile elettrica ha un impatto ambientale incontestabilmente inferiore rispetto alle auto alimentate dai tradizionali motori termici. Ad ogni modo, ad oggi, i veicoli elettrici sono ancora poco diffusi, un po’ per diffidenza da parte dei consumatori (principalmente in merito all’autonomia), un po’ per motivi di natura pratica come ad esempio la scarsa presenza di infrastrutture di ricarica (o l’impossibilità di ricaricare l’auto a livello domestico).
A frenare diffusione dei veicoli detti ‘EV’, però, è soprattutto il prezzo, da molti ritenuto ancora troppo alto perché questi mezzi diventino un bene di consumo di massa. Molte case automobilistiche hanno promesso di ribassare i prezzi per cercare di incentivare le vendite, e recentemente è stato introdotto anche il bonus auto per l’acquisto di veicoli non inquinanti, tuttavia, le notizie che arrivano dal settore non sono confortanti.
I recenti avvenimenti come la pandemia di covid-19 e lo scoppio del conflitto russo-ucraino, hanno determinato una situazione molto complicata a livello internazionale rendendo difficile l’approvigionamento di materie prime. Non è un caso, infatti, che il costo delle batterie che spingono i veicoli elettrici rischino un aumento dei costi del 15%.
Prezzi alle stelle
Secondo quanto recentemente riportato dalla IEA (International Energy Agency, organizzazione internazionale che si occupa principalmente del coordinamento delle politiche energetiche dei paesi membri per assicurare la stabilità degli approvvigionamenti energetici), che annualmente dedica un report allo sviluppo dei veicoli elettrici, il prezzo delle batterie denota una situazione allarmante. L’ostacolo più importante, a detta di IEA, è rappresentata dai prezzi stellari che hanno raggiunto alcuni minerali critici essenziali per produrre le batterie. A questa situazione, vanno inoltre sommate le interruzioni della catena di approvvigionamento determinate dal conflitto tra Mosca (che fornisce il 20% globale del nichel per batterie) e Kiev (dove sono presenti industrie di trasformazione dei minerali, oltre a elementi chimici imprescindibili, come ad esempio nel porto di Odessa).
Il vero motivo per cui Putin vuole Odessa
Per dare una misura degli aumenti, basta prendere l’esempio di un elemento fondamentale come il litio, minerale che a maggio 2022 aveva un prezzo ben sette volte più alto rispetto ai prini mesi del 2021. Stesso discorso per cobalto e nichel sono aumentati. In uno scenario simile, le stime fotografano una situazione in cui il costo dei “pacchi batteria” potrebbe raggiungere il 15% in più, cancellando in un colpo solo anni di ribassi.
Auto elettriche più care del 5% dopo gli aumenti del ‘Battery pack’
Non c’è bisogno di essere esperti di economia per comprendere che un aumento del costo delle batterie potrebbe avere inevitabili ripercussioni sul prezzo finale delle auto elettriche. La stima, in tal senso, è che il costo delle elettriche possa aumentare fino al 5%, molto però dipenderà dagli accordi economici che verranno trovati tra le aziende che operano nell’automotive e i fornitori. Da questo punto di vista sarebbero auspicabili interventi da parte della politica, e dei gruppi dirigenziali del settore automotive, volti a minimizzare il più possibile rischio di interruzioni della catena di approvigionamento, in particolar modo degli elementi indispensabili alla produzione di batterie per veicoli elettrici.
Auto elettriche: crescita delle vendite a rischio
Secondo quanto dichiarato da Fatih Birol, Direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’energia, la IEA è seduta al tavolo con i principali leader mondiali per trovare soluzioni in merito alla gestione strategica delle risorse di minerali critici che non sono indispensabili soltanto per i veicoli elettrici ma che servono anche al funzionamento di altre tecnologie sostenibili.
Nel report stilato da IEA sulla vendita di veicoli elettrici, incluse ibride e ibride plug-in, le immatricolazioni a livello globale sono cresciute più del doppio nel 2021 per un dato record di 6,6 milioni. La tendenza positiva è continuata nel primo trimestre 2022 con 2 milioni di auto elettriche vendute in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ad oggi si calcola che il parco auto mondiale di veicoli elettrici si aggiri intorno ai 16,5 milioni, un numero tre volte più alto rispetto al 2018. La grande crescita di queste vendite, tuttavia, rischia di subire un brusco rallentamento, ostacolando anche il percorso verso il passaggio all’energia pulita.
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