La lotta ai furbetti dei Superbonus
Dalla fine di aprile sono iniziati i controlli preventivi sulle opere edilizie, già completate o in fase di realizzazione, finanziate ricorrendo alle detrazioni fiscali previste dai bonus ristrutturazione degli immobili e, in modo particolare, per il Superbonus, che come ormai tutti sappiamo, permette di ristrutturare un edificio e ricevere, se si rispettano i requisiti previsti dalla legge, un’agevolazione sotto forma di credito d’imposta o sconto in fattura per l’intero ammontare della spesa sostenuta, più un 10% extra.
Decisione necessaria, quella dei controlli, perché, se da una parte i bonus edilizi si sono rivelati strumento efficace per rilanciare il settore dell’edilizia, particolarmente colpito dalla pandemia, e per incentivare il risparmio energetico, dall’altra le cessioni dei bonus e gli sconti in fattura hanno generato un numero non indifferente di frodi, quelle che il premier Mario Draghi e il ministro dell’economia Daniele Franco aveva definito “tra le più grandi che questa Repubblica abbia visto” (al 31 dicembre 2021 i crediti d’imposta inesistenti toccavano già i 4,4 miliardi di euro). Per questa ragione, lo Stato ha decido di reagire e con il decreto del 15 aprile 2022, il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha costituito un comitato di monitoraggio del settore edile: in pratica, si tratta di un sistema di verifica su come sono stati gestiti i lavori, le spese e, dunque, se ci sono state eventuali frodi, individuando chi ha usufruito dei bonus in maniera indebita. Il comitato ha iniziato a controllare i lavori edili a partire dal primo novembre 2021.
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Source: corriere.it
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