In piena ‘stagione’ la domanda di condizionatori è forte. L’investimento al cliente finale richiesto è importante e gli addetti farebbero bene a promuovere le vendite illustrando brevemente le opportunità di accesso alle varie facilitazioni esistenti.
50%: poco ma ‘facile’
L’opzione più semplice è accedere al bonus che consente di detrarre nell’arco di 10 dall’imponibile il 50% del costo di acquisto e installazione di condizionatori d’aria estivi o invernali. In pratica su un costo di 4.000 euro il cliente potrà dedurre ogni anno dall’imponibile 200 euro (il che può significare circa 100 euro di tasse in meno da pagare). Si può accedere al bonus pagando con un bonifico ‘parlante’ e inviando all’Enea entro 90 giorni dalla fine dei lavori la comunicazione semplificata.
Possono accedere al bonus i modelli dotati di pompa di calore se acquistati nell’ambito delle opere finalizzate a conseguire risparmi energetici in edifici residenziali. Non è necessario sostituire un eventuale modello precedente.
65%: qualcosa in più ma aumenta la complicazione
La sostituzione di impianti di climatizzazione invernale gode invece della detrazione in 10 anni del 65% della spesa se l’impianto vecchio è sostituito o affiancato a uno considerato ad alta efficienza (ci sono apposite tabelle). Per accedere a questo bonus occorre una scheda descrittiva dell intervento redatta da un tecnico abilitato, le schede tecniche delle pompe l’asseverazione di un tecnico abilitato. Insomma… è probabile che il gioco non valga la candela se non per impianti di alto costo. Nell’esempio sopra citato il risparmio fiscale sarebbe di 130 invece di 30 euro all’anno.
110%: tutto gratis ma purtroppo…
L’acquisto di un condizionatore potrebbe essere ‘trainato’ dagli interventi tesi a migliorare l’efficienza energetica di un edificio possono godere del ben noto super ecobonus del 110%. In questo caso il cliente non deve anticipare nulla. La complessità è enorme ma è in capo all’impresa e ai professionisti che gestiscono l’intero intervento. Peccato però che i plafond messi a disposizione dal Governo così come quelli degli intermediari si siano esauriti. Chi non ha già iniziato i lavori o presentato il progetto complessivo ha ben poche possibilità di accedere a questo ‘regalo’.
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