Alla fine dell’anno mancano ormai poco più di tre mesi e sono molte le agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie in scadenza al termine del 2021.
Se il Superbonus 110% è salvo almeno fino al 2023 non è così per l’altra grande agevolazione cioè il bonus facciate, il cui termine è fissato al 31 dicembre 2021.
Certo in genere un momento propizio per conoscere le sorti dei diversi bonus e incentivi è la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge di Bilancio e quella per il 2022 è prevista come sempre a fine dicembre. Tuttavia, la prima bozza della manovra di bilancio 2022 dovrebbe essere pronta già il mese prossimo, onde avere il tempo di modificare opportunamente il testo.
Quindi qualche novità in merito al bonus facciate potrebbe venire già nei prossimi giorni, in ogni caso il contributo, che permette un finanziamento pari al 90% dei costi di interventi edilizi sulle parti esterne di una struttura, necessita di una proroga specifica o scadrà a fine anno.
Gli scenari possibili sono molteplici e non si tratta solo di rinnovo o cancellazione, ma anche della possibilità che il bonus facciate sopravviva al 2022 ma con una detrazione più bassa, ovvero offrendo uno sconto minore del 90%. Vediamo tutti gli scenari possibili e probabili.
Per una valida guida sul bonus facciate 2021 potete consultare il recente video YouTube del Geometra Danilo Torresi:
Pregi e difetti del bonus facciate in relazione al Superbonus 110%
Uno dei meriti dei grandi incentivi come Superbonus 110% e bonus facciate è certo quello di aver dato un vero e proprio scossone al mondo dell’edilizia, segnando la ripresa dopo anni di stallo. Questo ha voluto dire non solo più cantieri ed edifici migliorati, ma anche maggiori posti di lavoro. Tutti motivi per cui rispetto ad altri incentivi il bonus facciate ha una sorta di priorità, anche se la sua importanza al momento è secondaria rispetto a quella del Superbonus 110% e per un motivo molto semplice: il Recovery Fund.
L’Italia ha infatti dovuto presentare all’Unione Europea il cosiddetto Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con cui si descrivono gli obiettivi da attuare a lungo termine, le riforme da attuare e soprattutto come saranno spesi i soldi del Recovery Fund.
Nel PNRR il Superbonus 110% occupa parecchio spazio, questo perché tra gli obiettivi da raggiungere entro il 2025 vi è il miglioramento dal punto di vista energetico almeno del 50% dell’insieme degli edifici pubblici e privati presenti sul suolo italiano. Per realizzare questo obiettivo si dovranno quindi realizzare cantieri per le riqualificazioni energetiche degli edifici, che sono interventi edilizi costosi e coperti interamente dal Superbonus 110%, ma non dal bonus facciate.
Ecco perché per il rinnovo o meno del bonus facciate nel 2022 si deve attendere e verificare lo scostamento di bilancio, mentre il Superbonus è già stato prorogato e altre proroghe sono state promesse a parole da Draghi.
Lo scenario peggiore, addio al bonus facciate nel 2022
Veniamo agli scenari possibili, cioè cosa potrebbe accadere al bonus facciate nel 2022.
L’ipotesi più pessimista è che sia cancellato per sempre, nel qual caso però le ristrutturazioni sugli esterni ora coperti dal bonus facciate sarebbero comunque realizzabili attraverso un finanziamento statale, ma usando un altro incentivo, il meglio noto bonus casa.
Il bonus casa copre infatti con una procedura più facile e meno requisiti il 50% dei costi spesi (entro il massimo di 96.000 euro) per realizzare ogni tipo di ristrutturazione e quindi anche i lavori normalmente coperti dal bonus facciate, che ha una detrazione più alta al 90%.
In ogni caso anche per bonus casa è prevista una scadenza al 31 dicembre 2021, anche se a differenza del bonus facciate non rischia in alcun modo la cancellazione.
Se il governo scegliesse di non prorogare il bonus casa così come lo conosciamo nel 2021, cioè con il 50% di sconto, questo scenderebbe solo di importo con una detrazione al 36%, entro il massimale di spesa di 48.000 euro.
Seconda ipotesi, il bonus facciate sopravvive al 2022. Ma come?
Ovviamente l’ipotesi più positiva è che ci sia rinnovo e che il bonus facciate sopravviva al 2022 con il suo sconto al 90%.
Tuttavia al momento l’agevolazione è particolarmente comoda perché di essa si può fruire con uno sconto in fattura e con la cessione del credito.
Per farla breve il vantaggio di questo contributo rispetto ad altri è che oltre alla detrazione Irpef si può avere direttamente lo sconto pari al 90% degli importi, così il proprietario pagherà solo 10% spettante e l’impresa anticiperà la restante parte, per poi riavere l’importo indietro dallo Stato.
Ma un altro scenario plausibile e che farebbe risparmiare soldi al governo prevede sì il rinnovo del bonus facciate nel 2022, ma senza la possibilità di usare sconto in fattura e cessione del credito e lasciando attiva la sola opzione di una detrazione Irpef in dieci anni degli importi spettanti.
Una possibile mediazione: il bonus facciate si rimpicciolisce
Ad ogni modo quel che è chiaro è che la decisione se tenere o meno in vita il bonus facciate sarà accesa, visto che negli schieramenti politici il centrosinistra con particolare attenzione al PD chiede a gran voce che Superbonus 110% e bonus facciate siano allineati nelle scadenze. Mentre parte del centrodestra chiede invece che si riduca la detrazione abbassandola ad esempio al 75%.
Qualche mese fa è stata infatti avanzata una proposta, seguita anche da un atto di sindacati ispettivo presentato da Anna Maria Bernini di Forza Italia, per chiedere l’accorpamento delle agevolazioni legate agli interventi edilizi nel bonus ristrutturazione 75%.
Ovvero bonus facciate, bonus casa e gli altri incentivi utili si fonderebbero in un solo grande bonus che per tutti i lavori ammessi erogherebbe un finanziamento pari al 75% dei costi.
Per il bonus facciate una novità di questo genere non sarebbe affatto positiva, perché i lavori ammessi sarebbero finanziati solo al 75% e non più al 90%.
Però tutti i lavori, esclusi da bonus facciate e Superbonus 110% e per i quali invece si può chiedere il bonus casa, godrebbero di uno sconto maggiorato del 25% rispetto ad adesso.
Una modifica di questo tipo vorrebbe dire stravolgere una gran serie di agevolazioni ed è in dubbio che possa essere pronta per l’anno prossimo, tanto più che il Superbonus 110% sarebbe comunque lasciato fuori, visto che ha già una scadenza più a lungo termine.
Bonus facciate e bonus ristrutturazione 75%, cosa c’è di vero?
Ad ogni modo dobbiamo anche rassegnarci all’idea che prima o poi dovremo dire addio al bonus facciate come anche al Superbonus 110%, perció se non ci sono notizie al momento sul fatto che l’esecutivo stia valutando un accorpamento delle agevolazioni ristrutturazione, non vuol dire che questo non sia un progetto attuabile e in linea con i piani di Draghi.
La completa gestione delle agevolazioni sulle ristrutturazioni è affidata all’Agenzia delle Entrate e molte di queste coprono anche gli stessi interventi, creando un sistema lento, caotico e non di facilissima gestione per l’organo stesso.
Nella stessa situazione fino a qualche tempo fa si trovavano anche i bonus famiglia gestiti dall’INPS, ma Draghi, allo scopo di semplificare il processo di richiesta e assegnazione per contribuenti e Istituto, li ha accorpati tutti in un solo bonus chiamato Assegno Unico e che ora è attivo in via parziale, ma che dal 1 gennaio 2022 ingloberà tutti gli altri contributi. In questo modo l’INPS dovrà gestire solo un bonus e una sola richiesta per beneficiario.
Quindi che un processo di semplificazione analogo sia applicato anche alle agevolazioni dell’Agenzia delle Entrate, attraverso la fusione del bonus facciate e degli altri incentivi nel bonus ristrutturazione 75%, non è inverosimile. Anche se il momento più propizio sarebbe forse dopo la scadenza del Superbonus 110% che al momento dovrebbe invece essere lasciato fuori dalla manovra.
La complessa situazione del bonus facciate
Riassumendo quanto detto finora, dovremo aspettare la Legge di Bilancio 2022 per conoscere le sorti del bonus facciate.
Ad ogni modo tirando le somme e analizzando la situazione tre sono le casistiche possibili:
- il bonus facciate vivrà vita lunga nel 2022, così come lo conosciamo adesso;
- il bonus facciate 90% si rimpicciolisce, cioè si ridurrà la percentuale di detrazione applicabile oppure non sarà più possibile la cessione del credito o lo sconto in fattura;
- il bonus facciate viene cancellato e i lavori prima coperti da questo incentivo saranno affidati al bonus casa, con una percentuale di detrazione al 50% o al 36%.
Bonus facciate 2021, tutto quello che c’è da sapere
Dunque proroga o no per almeno altri tre mesi il generoso bonus facciate sarà a disposizione dei cittadini, cerchiamo perciò di riassumere brevemente in cosa consiste.
Prima di procedere ricordiamo che l’Agenzia dell’Entrate, che ad onor del vero si distingue per la chiarezza dei contenuti quando spiega i vari incentivi, ha pubblicato una guida aggiornata in cui il bonus facciate è illustrato in modo molto più dettagliato ed approfondito di quanto non faremo noi ora.
Con il bonus facciate si possono ristrutturare le pareti esterne di un edificio (superfici opache, fregi, grondaie, balconi) condominiale o meno, con uno sconto pari al 90% dei costi totali. In nessun caso però con questo incentivo è possibile sostituire gli infissi, intervento trainato invece coperto dal Superbonus 110%.
Si è già detto poi che per adesso il bonus facciate può essere usato con detrazione Irpef, la quale avverrà nell’arco di dieci anni. Opzione forse meno comoda in base alla quale al proprietario spetta in un primo momento il pagamento dei costi, che saranno poi restituiti al beneficiario attraverso uno sconto decennale sulle tasse.
Più comodo lo sconto in fattura con cui il beneficiario del bonus facciate è tenuto solo al pagamento del 10% a suo carico e il 90% dei costi, che sono coperti dall’incentivo, saranno anticipati dalla ditta a cui poi sarà assegnato un rimborso con il credito d’imposta. Oppure tale credito o detrazione può, con la cessione del credito, essere ceduta ad una banca così da ottenere liquidità immediata.
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