Politiche 2022, il M5s: ”Alleanza con Europa Verde e La Sinistra? Da valutare il loro peso elettorale. Candidarmi? Preferisco rimanere in piazza Dante ma sono a disposizione”
TRENTO. “Non abbiamo chiesto di entrare a far parte di una coalizione”. Queste le parole di Alex Marini, consigliere provinciale in quota Movimento 5 stelle e membro del consiglio nazionale dei grillini. “Poi è evidente che, anche qui in Trentino, ci sono più affinità con il centrosinistra. Le elezioni politiche così anticipate sono comunque positive perché consentono di avere un anno per poter pianificare quelle provinciali con più respiro e senza quei condizionamenti dettati dal risultato di quelle nazionali”.
Dopo la crisi di governo e la caduta dell’esecutivo guidato da Draghi, il Movimento 5 stelle è in cerca di rilancio. Eroso il consenso raggiunto nel 2018 (“Abbiamo pagato caro, soprattutto in termini di coerenza, la responsabilità di aver governato prima con Lega e poi con Pd”), pure l’idea di campo largo è franato con veti incrociati tra Partito democratico e pentastellati.
“Nell’ultima fase – aggiunge Marini – siamo stati criticati per i cosiddetti penultimatum di Conte e oggi ogni responsabilità della caduta del governo Draghi è attribuita al Movimento ma è stato il premier che ha deciso di fuggire per non rispondere alle richieste legittime di chiarimenti e di trasparenza in materia Ecobonus, lotta all’evasione fiscale, transizione ecologica e reddito di cittadinanza. E le stesse forze politiche locali si sono appiattite alle linee di pensiero di Roma e si sono subito scagliate contro i 5 stelle: sono più interessate alle elezioni piuttosto che a temi quali l’emergenza ecologica, economica e sociale. E per questo non sono molto motivato a trovare accordi e collaborazioni”.
Insomma, il Movimento 5 stelle provinciale attende indicazioni da Roma. “Qui il centrosinistra piange per il Patt e sono spaventati dalla vittoria della Destra – prosegue Marini – ma devono guardare alle loro responsabilità e alle proprie azioni politiche”. Nell’attesa di definire le partite romane, i pentastellati si muovono sul territorio regionale. “Sono già stati organizzati alcuni incontri per iniziare a pianificare la campagna elettorale, per elaborare l’offerta politica e per capire l’umore degli attivisti alla luce delle ultime vicende”.
A sostenere, però, la necessità di un’alleanza più ampia possibile ci sono Europa Verde e La Sinistra Italiana che strizzano l’occhio alla forza politica di Conte.
“A destra non ci sono valori particolarmente alti, si pensa solo a occupare i posti di potere e quindi trovano più semplice costruire una coalizione. A sinistra ci sono principi etici più elevati e più possibilità di dialogo, questo si trasforma nella difficoltà di trovare una linea più coerente. Sicuramente, però, abbiamo più affinità con i verdi e La Sinistra rispetto al Partito democratico. Però in termini elettorali, il peso di queste forze politiche è tutto da verificare. Ho apprezzato le parole della consigliera Lucia Coppola, però dobbiamo ricordare che non abbiamo mai chiesto di entrare a far parte di una coalizione, soprattutto a scatola chiusa. E’ importante il programma“.
Intanto, il Movimento 5 stelle ha confermato la regola dei due mandati, cioè il il divieto di candidarsi una terza volta per i politici del partito con incarichi istituzionali. Una scelta che potrebbe essere un problema in vista dell’appuntamento del 25 settembre. Una decisione che esclude di candidarsi con i pentastellati diverse figure di riferimento.
“E’ una scelta con aspetti positivi e negativi. Abbiamo perso figure importanti, come Riccardo Fraccaro. Nella sua esperienza all’opposizione e al governo ha lavorato molto bene e ha proposto interventi significativi: le informative che hanno portato all’inchiesta Perfido, il taglio dei parlamentari e quello dei vitalizi, provvedimenti per l’efficientamento e per il risparmio energetico nei piccoli Comuni e il Superecobonus, una misura che ha ridato ossigeno al settore dell’edilizia. Si perdono, però, anche elementi come Federico D’Incà o Davide Crippa che non sono mai stati all’altezza. Credo che questa conferma sia un segnale importante perché garantisce opportunità a persone con ideali, valori e perseveranza di portare un contributo all’Italia e al Trentino”.
Una regola che, però, presenta molti svantaggi e da inizio legislatura, con molti parlamentari al secondo mandato, erano emersi alcuni svantaggi, soprattutto a livello locale. Una scelta che vanifica anni, magari all’opposizione, a costruire consensi e avere la necessaria visibilità per aumentare il bacino elettorale. “Questa è una regola fondamentale e il Movimento 5 stelle è rimasto coerente – evidenzia Marini – poi non nego che ci sia qualcosa da aggiustare nel meccanismo, ci sono aspetti che possono essere rivisti. Ma un’azione di questo tipo deve essere discussa in modo approfondito, non a ridosso delle elezioni”.
Molto dipende dalle decisioni finali sulle alleanze ma i pentastellati iniziano a ragionare sui nomi da proporre ai collegi e non si esclude la presenza di Marini. “Nel coordinamento nazionale è stata avanzata l’ipotesi di candidare i consiglieri regionali. Sinceramente sarei più propenso a portare avanti l’impegno sul territorio: c’è ancora molto lavoro da fare e la mia volontà sarebbe quella di continuare come consigliere provinciale. Se poi il Movimento 5 stelle nazionale dovesse chiedere qualcosa di diverso, sono pronto a rendermi disponibile”, conclude Marini.
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