Nell’ambito del superbonus 110 per la riqualificazione energetica, sono in tutto 16 i cantieri attivi nei condomini amministrati da Atc (Agenzia Territoriale per la Casa) a Torino e in Comuni dell’area metropolitana, mentre 10 si sono già conclusi e ben 67 sono in partenza nelle prossime settimane. Recentemente è stato inaugurato anche il cantiere di corso Racconigi 25 e i lavori non si fermeranno qui: lo scorso 27 luglio si è chiuso infatti il secondo avviso pubblico dell’Agenzia per le imprese di costruzioni, impianti tecnologici e del settore energetico, con l’obiettivo di permettere la realizzazione di lavori anche in quegli stabili, gestiti in regime condominiale, dove non erano ancora stati programmati interventi.
101 le offerte arrivate per 86 diversi condomìni, che ora saranno sottoposte alle assemblee condominiali per l’approvazione. Salgono così per ora a 179 i condomìni di case popolari che potranno essere riqualificati per un importo lavori complessivo di oltre 200milioni di euro. Lavori che, grazie alla cessione del credito, saranno sostanzialmente a costo zero per l’Agenzia e per le famiglie. I tempi, nel frattempo, accelerano: sarà infatti necessario ultimare i lavori entro il 31 dicembre 2023 per usufruire dell’incentivo fiscale nella sua interezza.
Il restyling energetico riguarderà, per citare qualche esempio, i palazzi di via Ivrea a Barriera di Milano (foto), il complesso edilizio tra via Sansovino e piazza Cirene a Vallette, le palazzine di via Olevano a Grugliasco e quelle di via Tevere e via Pasubio a Rivoli, gli edifici di viale Friuli a Ivrea.
Un’opportunità che Atc ha deciso di cogliere al volo
Il presidente Atc spiega che “con le sole risorse a disposizione dell’Agenzia per le manutenzioni (che, come noto, sono sempre assai limitate), non sarebbe mai stato possibile programmare tutti gli interventi che, invece, partono grazie al superbonus e ai finanziamenti del Pnrr. La riqualificazione energetica, poi, è particolarmente importante perché permette non soltanto di contrastare il degrado del patrimonio immobiliare ma anche di abbattere di almeno due classi energetiche il consumo di energia degli edifici con significativi risparmi sulla bolletta delle famiglie che, anche alla luce dei recenti aumenti del gas, sono sempre più in difficoltà nel pagamento delle spese ripetibili”.
Un’opportunità che non poteva dunque essere ignorata da Atc, con quasi 30mila appartamenti gestiti nell’area metropolitana torinese ed alle prese da tempo con un progressivo impoverimento di risorse da dedicare alla manutenzione, a fronte di uno stock immobiliare sempre più datato.
Il patrimonio abitativo italiano è tra i più vecchi d’Europa
Una fotografia, va detto, in linea con la media nazionale: secondo una recente indagine di Nomisma per Federcasa, l’attuale patrimonio abitativo italiano è tra i più vecchi d‘Europa, dal momento che il 74,1% è stato costruito prima del 1981. Questa vetustà incide non soltanto sul progressivo degrado degli edifici ma anche sul loro fabbisogno termico medio, che, sempre secondo la ricerca, è di circa quattro volte superiore a quello di abitazioni costruite secondo le recenti normative sull’efficienza energetica. Sempre secondo Nomisma, a luglio 2022 in Italia sono 147.242 i cantieri conclusi grazie al superbonus di cui hanno beneficiato 7,3 milioni di famiglie.
Source: torinotoday.it
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