di Mattia Grandi
I tempi stringono con il comparto delle costruzioni schiacciato dalle modifiche al meccanismo di cessione del credito del Superbonus 110%. Dopo il boom in avvio il meccanismo si è inceppato. Il volume delle attività svolte ha superato le aspettative e il blocco della cessione dei crediti edilizi ha paralizzato il mercato. “Il Superbonus 110% è uno strumento particolare che ha pregi e difetti straordinari – ragiona Gianfranco Montanari, presidente dell’impresa edile imolese Sogei –. Ma era estremo pure il momento storico in cui è stato concepito, successivo all’ondata pandemica. Occorreva una soluzione rilevante”. Con tanto di rovescio della medaglia. “Una macchina lanciata in corsa a gran velocità difficile da frenare – continua –. Tanti contratti materializzati e nuove società costituite. Poi sono arrivate le speculazioni, i prezzi alle stelle, la complessa reperibilità dei materiali e della manovalanza. Fino al blocco della cessione dei crediti”. Uno scenario futuro tutt’altro che roseo. “La vera crisi si vedrà nei prossimi 6 mesi perché, a cascata, è andato in debito di ossigeno anche quel mercato immobiliare tradizionale non vincolato al Superbonus – sottolinea Montanari –. Imola, che ha una base solida nel comparto, sentirà gli effetti del problema, ma non subirà crolli verticali”. Per Sogei gli interventi locali legati all’incentivo sono una decina: “Cantieri medio-piccoli – conclude il presidente –. Unifamiliari, bifamiliari o al massimo quadrifamiliari. Ci sono anche diverse ristrutturazioni. Come Sogei partecipiamo poi ai lavori in capo al consorzio Opera Costruzioni Generali”. E la parola passa all’amministratore unico di Opera, Marco Bondi: “In area imolese sono circa 50 i cantieri interessati dall’incentivo – racconta –. Alcuni tra i principali istituti di credito hanno creduto nelle nostre capacità”. Anche per la Cims di Borgo Tossignano il Superbonus 110% non è poi così bonus. “Un processo avviato all’inizio di marzo – spiega il presidente Antonio Dongellini –. Per scelta ci siamo indirizzati solo sui grandi condomini. Una decina di interventi tra Imola, Castel San Pietro Terme e frazioni limitrofe”. Un impegno di lavoro contrattualizzato di circa 19 milioni di euro complessivi. “Contiamo di farne 8 nel 2022 e il resto l’anno prossimo – specifica –. Sono quasi tutte realtà legate al tessuto privato. Per la parte pubblica, invece, ci sono opere sugli alloggi destinati all’accesso calmierato per circa 3,5 milioni di euro”. Senza fare passi più lunghi della gamba. “Non abbiamo mai pensato di trasfigurare i fatturati e la consolidata attività aziendale, che annovera oltre l’80% degli accordi col comparto pubblico, per questo Superbonus”, rimarca Dongellini”.
Source: ilrestodelcarlino.it
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