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Superbonus 110 e cessione del credito: le ultime novità – la Repubblica

Superbonus 110 e cessione del credito: le ultime novità - la Repubblica

Detrazioni fiscali sulla casa solo se i lavori sono eseguiti da imprese che applicano i contratti collettivi dell’edilizia. Tre mesi in più di tempo per realizzare il 30% dei lavori nelle villette per avere il Superbonus fino a fine anno. Cessione del credito anche per rate annuali e per le banche cessione in qualunque momento ai clienti professionali privati. Cambiano ancora le norme e dal prossimo anno arriva l’obbligo di certificazione SOA per le imprese in caso di appalto di lavori oltre i 516.000 euro. Ecco le ultime novità legate all’incentivazione per i lavori edilizi, in dettaglio.

Superbonus e cessione crediti, fai le tue domande

CNNL obbligatorio dal 27 maggio

Per tutti i lavori oltre i 70.000 euro avviati dal prossimo venerdì, se si vuol ottenere la detrazione, è obbligatorio rivolgersi a ditte edili che applicano i contratti di settore. Per la verifica si deve far riferimento all’ammontare complessivo dei lavori. Quindi se un’impresa edile deve eseguire un lavoro di importo inferiore a 70.000 euro ma nell’ambito di un appalto che supera questa soglia, il CCNL di settore è obbligatorio per la detrazione. Il riferimento al contratto applicato deve essere riportato nelle fatture e, in caso di Superbons, il soggetto che rilascia il Visto di conformità ha l’obbligo di verificare anche questo dato.

Proroga villette

C’è tempo fino al 30 settembre per realizzare almeno il 30% dei lavori nelle villette per poter ottenere il Superbonus fino al 31 dicembre 2022. Il decreto Aiuti chiarisce che nel calcolo del 30% possono essere compresi anche gli eventuali interventi che non rientrano nel Superbonus. In questo modo in caso di ritardi nell’arrivo dei beni o dei materiali per questi lavori è più facile rispettare il termine per ottenere l’aliquota maggiorata anche se possono essere eseguiti solo nell’ultima parte dell’anno.

Cessione del credito frazionata per interventi e annualità

Novità anche per la cessione del credito. L’Agenzia delle Entrate ha precisato si può fare per ciascun singolo intervento senza tener conto obbligatoriamente dell’intera pratica, scegliendo anche una formula “mista” tra detrazione e cessione. Così ad esempio in caso di di coibentazione, sostituzione della caldaia, degli infissi e installazione dei pannelli fotovoltaici, la cessione del credito può riguardare solo la coibentazione, o solo la caldaia, o caldaia e infissi, e per le altre voci di spesa si può avere il rimborso Irpef. E l’opzione può essere effettuata per singolo  intervento anche quando ci si affida ad un’unica ditta per tutti i lavori.

L’Agenzia, poi, alla luce dei chiarimenti del ministro dell’Economia, Franco, ha pubblicato una Faq per precisare che le rate annuali nelle quali è suddiviso il credito (ora quattro per il Superbonus, sempre dieci per gli altri bonus) possono essere cedute anche singolarmente da chi ha acquistato il credito. Per cui ad esempio il fornitore che ha acquistato il credito può cedere la prima e compensare le altre rate, o usare in compensazione la  prima e cedere le altre.

Più libertà per le banche

Grazie al decreto Ucraina-bis,  arriva poi la possibilità per banche e le società appartenenti ad un gruppo bancario, di cedere in ogni momento i crediti acquistati ai propri correntisti con la qualifica di clienti professionali privati. Appartengono a questa categoria, ad esempio, i fondi comuni, i fondi pensione, le assicurazioni, ma anche le imprese con un fatturato oltre i 40 milioni di euro, e gli investitori istituzionali la cui attività principale è investire in strumenti finanziari. I clienti che acquistano il credito non possono cederlo a loro volta. Questa maggior libertà concessa alle banche dovrebbe far ripartire il mercato.

Obbligo (e polemiche) per la certificazione SOA dal 2023

Novità, infine, per i lavori di importo rilevante. A partire da gennaio 2023 per gli appalti di importo oltre i 516.000 euro le imprese dovranno essere in possesso della certificazione SOA a tutela del committente. La certificazione, finora richiesta solo per gli appalti pubblici oltre i 150.000 euro, attesta che l’impresa possiede capacità economica rapportata all’ammontare dei lavori, idonea attrezzatura tecnica, esperienza nello stesso settore, direttore dei lavori con qualifiche professionali specifiche. Le norme con sentono alle società di minori dimensioni di associarsi per raggiungere i requisiti economici richiesti in base al valore dell’appalto. Fino al 30 giugno 2023 potranno lavorare anche le imprese che hanno fatto richiesta ma non ancora ottenuto la certificazione. Da luglio in poi, invece, il certificato dovrà già essere stato ottenuto.

Source: repubblica.it

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