“All’inizio erano tutti entusiasti del superbonus al 110%, sembrava che ci fosse lavoro per tutti e c’è chi ha aperto ditta proprio per sfruttare questa opportunità. Questo assalto alle ristrutturazioni però non ha creato una crescita sana del settore, bensì ha portato a un mercato drogato, le cui conseguenze negative si sono finora viste solo in parte. Il vero contraccolpo rischia di arrivare in autunno con imprese chiuse e operai senza lavoro”. Giovanni Nigro, amministratore dell’omonima impresa di costruzioni di Prato, che fra i vari lavori in tutta Italia sta portando avanti anche quello del Viola Park a Bagno a Ripoli (cioè il nuovo centro sportivo della Fiorentina), non usa mezzi termini per bocciare i risultati conseguiti dai bonus edilizi voluti dal governo. Il settore è infatti in grave sofferenza e in tanti temono una raffica di chiusure. Nigro, perché è critico verso il superbonus? “Perché per un fattore positivo che questi bonus hanno portato al settore edile ce ne sono stati dieci in negativo. Non è un caso se le imprese più strutturate si sono tenute lontane dal superbonus: fin dall’inizio c’erano delle contraddizioni nel sistema che poi sono venute a galla tutte assieme”. Ora tante piccole imprese rischiano di chiudere… “E gli mando tutta la mia solidarietà. Purtroppo si sono affidate a un meccanismo precario, che poi si è totalmente inceppato. E’ un vero dispiacere perché doveva essere uno strumento per aiutare le imprese più piccole, e invece si è rivelato un boomerang”. Ma almeno il superbonus ha portato lavoro agli operai? “Non è del tutto vero. Il 110% è arrivato in un momento in cui c’è ampio ricorso al reddito di cittadinanza, che ha ristretto il bacino di forza lavoro a cui attingere. Alla fine ci siamo ritrovati con più aziende e cantieri rispetto alla reale presenza di operai. Lo Stato invece doveva …
Source: lanazione.it
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