Questione di settimane, poi si tornerà a votare per scegliere il prossimo governo, che raccoglierà il testimone da quello guidato da Mario Draghi. Nell’attesa, il mondo delle piccole imprese e dell’artigianato mette sul tavolo i dieci punti irrinunciabili per la categoria, chiamando i vari candidati a prenderne atto e ad assumersi l’incarico di farsene portatori.
È quanto fa CNA Piemonte. “È importante che anche i rappresentanti regionali possano farsi parte attiva in una strategia di rilancio che dal livello centrale a quello periferico. CNA ha preparato un decalogo, una serie di proposte concrete per un nuovo patto sociale mirato a ripartire dalle nostre solide radici per ri-avviare decisamente lo sviluppo economico e sociale dell’Italia”, ha spiegato il segretario regionale, Delio Zanzottera.
“Dopo l’esperienza di questi anni – ha aggiunto il presidente regionale, Bruno Scanferla -. La CNA Piemonte chiede che alla cultura emergenziale si sostituisca una ritrovata capacità di guardare le profonde trasformazioni che investono la società italiana, in modo da recuperare la centralità dei soggetti sociali, veri e propri connettori ai processi reali. CNA chiede di assicurare continuità e sostenibilità agli incentivi, ampliandone l’ambito anche agli immobili produttivi. Disporre di un adeguato orizzonte temporale, perlomeno decennale, consente la programmazione e lo svolgimento dei lavori senza creare tensioni e strozzature”.
Automotive e filiera
Tra i molti temi piemontesi, quello del futuro dell’auto è senza dubbio il più ricorrente e caratterizzante. “L’attuazione del Green Deal europeo, finalizzato a governare la transizione ecologica in chiave di sostenibilità, avrà impatti rilevanti sull’attività delle imprese, in particolare il piano Fit for 55 che impegna i paesi a ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 – aggiunge Scanferla -. Un cambiamento epocale che impatterà in maniera profonda su intere filiere oggi fiore all’occhiello del made in Italy costituite, in gran parte, da piccole imprese. CNA chiede una politica industriale condivisa che accompagni la trasformazione delle filiere produttive coinvolte, a partire da quella dell’auto, che interessa molte decine di migliaia di piccole imprese operanti nella produzione e manutenzione dei veicoli, nei sistemi di alimentazione e trasporto. Il coinvolgimento di tutti gli attori economici è fondamentale, posto che questi grandi processi non possono essere improntati alla neutralità tecnologica delle scelte”.
Burocrazia, vera piaga
“È il tempo di affrontare con decisione il capitolo della cattiva burocrazia – ha continuato Zanzottera -. Ora più che mai è necessario compiere un vero cambio di passo, reso possibile dalle riforme di sistema e dalla disponibilità di ingenti risorse economiche messe a disposizione dal PNRR per dare finalmente attuazione alle richieste di artigiani e piccole imprese”.
Il futuro in dieci proposte
Sono dunque dieci i temi che Cna Piemonte vuole porre all’attenzione dei partiti che si presenteranno alle prossime elezioni. Di seguito, la sintesi.
Energia, con un focus sulla scelta strategica dell’autoproduzione
Semplificazione, ritenuta la strada maestra del cambiamento
Politica industriale, tagliata su artigiani e piccole imprese
Export, Made in Italy, Turismo, tre leve di crescita
Lavoro, contrattazione collettiva, formazione, rappresentanza, per favorire una occupazione di qualità e uno scatto di produttività
Fisco, chiesto più leggero, più semplice e più orientato all’espansione
Concorrenza, in un’ottica di tutela delle piccole imprese
Infrastrutture, materiali e immateriali, per irrobustire l’ossatura del nostro Paese
Legalità, da perseguire combattendo la criminalità ma anche tutte le forme di abusivismo, sommerso, riciclaggio e usura
Welfare e Pensioni, per assicurare condizioni dignitose agli anziani e ai cittadini più fragili
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