
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Il punto 4) del comma 1 dell’art.1135 del codice civile prevede l’obbligo di costituire un fondo speciale di importo pari all’ammontare dei lavori in tutti i casi in cui vengono deliberati lavori straordinari. Lo stesso comma stabilisce anche che “se i lavori devono essere eseguiti in base a un contratto che ne prevede il pagamento graduale in funzione del loro progressivo stato di avanzamento, il fondo può essere costituito in relazione ai singoli pagamenti dovuti”. Quindi a norma di legge la costituzione del fondo cassa è obbligatoria ma solo quando i lavori in questione sono stati deliberati, ossia quando è stato approvato anche il relatvo contratto d’appalto che fissa l’ammontare complessivo e le modalità di esecuzione dei lavori e relativo pagamento. Non è richiesta dalla legge la firma dei condomini sul contratto di appalto per dare valore alla delibera di approvazione dei lavori. Di conseguenza poichè l’addebito di spesa è supportato dalla delibera di approvazione della spesa con il relativo riparto in base ai millesimi, il versamento delle quote è dovuto. Qualora i lavori non dovessero partire, ovvero qualora l’assemblea cambiasse idea e decidesse di annullare la delibera, l’amministratore ovviamente sarebbe tenuto a rimborsare le somme già versate anche con la modalità del conguaglio, oppure a utilizzare le somme in questione per altri lavori..
Source: repubblica.it
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