Un comparto delle costruzioni sempre più in crisi chiede un
intervento risolutore urgente che possa evitare il tracollo e
mandare all’aria i risultati ottenuti nell’ultimo biennio.
Il declino del comparto edile
Sembrava funzionare tutto bene, le detrazioni fiscali del 110%
(superbonus) unite al “vecchio” meccanismo alternativo ai bonus
edilizi di cui all’art. 121 del D.L. n. 34/2020 (Decreto Rilancio),
sono riusciti nell’intento di rilanciare il settore dell’edilizia
con una misura shock e una modalità di utilizzo dei crediti edilizi
che potesse consentire a tutti di intervenire sul proprio immobile
grazie al coinvolgimento delle banche.
Tutto sembrava funzionare a meraviglia e, al netto delle frodi
rilevate sui bonus edilizi senza controllo (problema risolto a
novembre 2021 con il primo Decreto antifrode, il D.L. n. 157/2021),
i risultati prodotti nel primo biennio di applicazione degli
articoli 119 e 121 del Decreto Rilancio hanno evidenziato:
- una misura giovane e da migliorare;
- un meccanismo alternativo che è riuscito a rendere trasversale
l’utilizzo dei bonus edilizi.
Risultati a cui occorre affiancare:
- le rilevazioni dell’Enea
sull’utilizzo del super ecobonus 110%; - le rilevazioni di
Nomisma sugli investimenti generati e l’effetto sociale in
termini occupazionali; - le stime dell’ANCE sulla
sostenibilità economica del superbonus; - i numeri pubblicati dall’Agenzia
delle Entrate sulle frodi fiscali relative ai bonus
edilizi.
Numeri che avrebbero dovuto far riflettere il Governo in carica,
quando a gennaio 2022 ha deciso di intervenire (ripetutamente) sul
meccanismo delle opzioni alternative alle detrazioni fiscali, con
l’unico risultato di bloccare l’acquisto dei crediti edilizi da
parte delle Banche e dei soggetti più attivi nel primo biennio (CDP
e Poste Italiane in testa).
9 provvedimenti normativi emanati nel 2022 non sono riusciti a
bloccare contratti in corso ed interventi (anche se molti cantieri
si sono dovuti fermare) ma sono riusciti a far ritrovare imprese e
professionisti senza la liquidità necessaria alla loro
sopravvivenza. Cassetti fiscali pieni e zero possibilità di
convertire i crediti in denaro liquido, con in mezzo il periodo
estivo e l’approssimarsi delle prossime elezioni nazionali, hanno
anestetizzato il comparto delle costruzioni ad un passo dal default
finanziario.
Situazione paradossale se si pensa alla quantità di interventi
realizzati, alla mobilitazione di imprese, operai, forniture,
progetti,…
Decreto Aiuti-bis ultima chiamata
Considerato che le recenti modifiche apportate dal Decreto
Semplificazioni fiscali non hanno prodotto risultati significativi
e che il mercato
dei crediti edilizi risulta prigioniero della recente super
circolare dell’Agenzia delle Entrate, l’ultima possibilità di
svolta è rappresentata dalla legge di conversione del Decreto-legge 9 agosto 2022,
n. 115 (Decreto Aiuti-bis) il cui percorso parlamentare
comincerà il 6 settembre al Senato e dovrà terminare l’8 ottobre
2022.
La sensazione è che difficilmente ci saranno modifiche
significative e che forse l’unica speranza potrà essere quella di
eliminare la responsabilità solidale di chi acquista un credito
edilizio da una Banca, ovvero da un soggetto vincolato dalla
normativa ad effettuare pressanti controlli sulla veridicità della
detrazione prima dell’acquisto
L’appello social
Intanto, come detto, è dai social che arrivano gli appelli al
Governo e al Parlamento. Dal Gruppo facebook “Superbonus 110%“,
Riccardo Vasta, Metalmeccanico operaio specializzato, ha pubblicato
la seguente lettera aperta unitamente ad una petizione.
Il Governo e il Parlamento ascoltino il grido dei
Cittadini!
In qualità di privati cittadini, titolari di imprese edili e
professionisti, segnaliamo la drammatica situazione che investe
tutto il comparto che guardava con speranza e fiducia all’ecobonus
110%, per colpe che investono molti soggetti, a cominciare dai
truffatori che hanno speculato sin dai primi momenti, approfittando
delle lacune normative che hanno consentito facili e lucrosi
abusi.
Senza ripercorrere un percorso irto di ostacoli, ma
esaustivamente trattato a livello mediatico, intendiamo contestare
con fermezza e determinazione i tentativi di “affossare” quello che
forse si può definire il più serio e concreto provvedimento varato
da un Governo, dal dopoguerra ai giorni nostri. Provvedimento che
acquisisce valenza ancora più marcata in virtù della drammatica
realtà contingente, che alimenta paura e sgomento per la cupezza di
un futuro pregno di incertezze.
Da oltre otto mesi, oramai, il mercato della cessione del
credito è completamente bloccato! Le imprese hanno i cassetti
fiscali pieni e i conti correnti vuoti! Molte famiglie sono state
costrette a lasciare le proprie abitazioni, sventrate da lavori
iniziati e non ultimati a causa dei cantieri bloccati! La loro
disperazione è palpabile: le imprese chiedono di coprire i costi
per ultimare i lavori, ma ovviamente sono tanti coloro che non
hanno alcuna possibilità di ottemperare alla richiesta, avendo solo
avuto fiducia nelle decisioni varate dal Governo per
quell’efficientamento energetico bramato più del pane. Per tante
famiglie si può parlare di un vero e proprio “sfratto forzoso”,
essendo costrette a farsi ospitare da amici o parenti, a dormire
nei garage, o addirittura (per chi se lo possa permettere) ad
affittare qualche modesta abitazione, magari lontano da quella di
proprietà, sottoponendosi a esosi e dolorosi esborsi dopo aver
“sognato” un futuro scevro di oneri energetici grazie ai forti
risparmi assicurati dall’installazione dei pannelli fotovoltaici e
dagli altri efficientamenti. Che beffa!
Il Decreto aiuti bis, che sarà discusso al Senato nei primi
giorni di settembre, purtroppo non risolverà nulla e fa pensare a
chi si accinga a spegnere l’incendio di una foresta con il tubo
dell’acqua allacciato alla fontana del giardino.
Noi tutti siamo solo “colpevoli” di esserci fidati dello
Stato! Lo Stato ora deve riguadagnare la nostra fiducia con
provvedimenti seri, facendo tesoro anche degli errori commessi in
passato.
Si combatta senza indugio ogni tentativo di truffa; si
sbattano in galera (buttando le chiavi) i truffatori già
individuati e si recuperi quanto riscosso in modo fraudolento,
sequestrando beni mobili e immobili.
Si stabiliscano proroghe sine die affinché quante più
persone possibili possano aderire al progetto e si revochi la
scadenza per gli interventi nelle case unifamiliari, penalizzazione
semplicemente vergognosa, oltre che ingiusta, in quanto molte di
esse sono state costruite prima che fossero stabiliti quegli
accorgimenti che comunque hanno avvantaggiato le costruzioni più
recenti.
Si stabiliscano regole chiare per quanto concerne “la
responsabilità” in caso di accertamenti. Per nessuna ragione si
“deve” colpire il committente, che potrebbe trovarsi esposto a
esborsi insostenibili e rovinarsi la vita. Gli accertamenti vanno
fatti in chiave preventiva da “tecnici esperti”, i quali dovranno
asseverare, sotto la loro piena responsabilità, che la struttura
beneficiaria dell’ecobonus risponda ai requisiti previsti dalle
norme vigenti. A prescindere bisogna creare i presupposti affinché
piccole difformità riscontrate dai tecnici possano essere
“agevolmente e velocemente sanate”. L’unico principio che deve
diventare un “mantra”, infatti, è quello di riuscire a realizzare
un efficientamento energetico che possa veramente proiettare il
Paese verso un futuro “Green”.
Siamo sgomenti per come si stia fronteggiando la crisi
energetica scaturita senz’altro dalla ignominiosa invasione
dell’Ucraina, ma della quale sarebbe sciocco non evidenziare le
cause remote, dettate dalla dissennata politica energetica dei
tanti governi che non sono stati all’altezza dei tempi, rendendo
l’Italia “prigioniera” di Stati esteri, Russia in particolare, per
l’approvvigionamento del gas.
Ora si torna a parlare di nuovo di “energia nucleare” e
ripristino delle centrali a carbone, con una leggerezza che non si
comprende fino a che punto sia figlia di ignoranza o di altro, non
fosse altro per i tempi necessari alla realizzazione dei progetti
da taluni invocati, prescindendo dal fatto che “non esiste” il
nucleare pulito e che “l’unica strada” da perseguire è lo sviluppo
delle energie rinnovabili.
Intanto, però, occorre intervenire SUBITO per frenare una
deriva verso condizioni di vita insostenibili perché, se nel 219
A.C. “Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur”, oggi si può dire
con non minore amarezza che “mentre a Roma ciascuno pensa alla
propria sopravvivenza politica il Paese intero muore” e senza
drastici interventi la guerra non scoppierà, come accadde allora,
solo perché in Europa è già scoppiata e ci vede direttamente
coinvolti.
È semplicemente pazzesco che lo Stato, dopo aver stabilito
delle regole, possa impadronirsi dei soldi dei cittadini per poi
abbandonare il “tavolo” al momento dell’avvio del piano di
restituzione, lasciando milioni di famiglie e imprese in rovina e
nella disperazione! Il Superbonus è un “contratto a tre” fra
committenti, appaltatori e Stato e, parafrasando ancora una volta
gli antichi romani, va detto che “pacta sunt servanda”. Se alcuni
sono venuti meno si puniscano costoro, senza buttare il bambino con
l’acqua sporca!
Questa lettera, pubblicata nel gruppo Facebook “110%
Superbonus”, che al momento conta oltre 53.000 iscritti, condivisa
da decine di associazioni di categoria, professionisti e privati
cittadini, vuole costituire un appello disperato alle forze
politiche e al Governo affinché si rendano conto, al di là delle
chiacchiere senza costrutto, della “gravità della
situazione”.
L’augurio e la speranza è che riscuota l’attenzione dei
media affinché giunga lì dove si puote ciò che si vuole, magari con
adeguati commenti che inducano i destinatari a guardarsi allo
specchio e fare i conti con la propria coscienza. Non esistono
problemi senza soluzioni ma solo uomini che non si pongono
problemi, per cinismo, irresponsabilità o incapacità e soprattutto
perché le condizioni agiate e di potere consentono loro di fare
“agli altri” il gesto dell’ombrello e saltare per primi sulle
scialuppe di salvataggio, proprio come accadde col “Titanic”. Noi
cerchiamo persone serie e capaci, che si compenetrino nei problemi
di chi soffre e confidiamo di trovarle. Prima che sia troppo
tardi.
Grazie
Riccardo Vasta – Metalmeccanico operaio
specializzato
Raffaele Cosacco – Imprenditore
Rosa Maria Maniscalco – Committente privato
Michele D’Amelio – Committente privato
Antonio Bonasera – Imprenditore edile
Liviana Moraschinelli – Committente privato
Donatella Salamita – Ingegnere
Angela Falabella – Committente privato
Giuliana Zito – Insegnante universitaria
Cataldi Nicola – Imprenditore edile
Bernardini Francesca – Perito Termotecnico
Mazza Nicoletta – Perito Termotecnico
Erica Mori – Architetto
Giuseppe Valmassoni – Consulente tecnico e
commerciale
Valentina Bianchi – Geometra-Amministratore
Nadia Orsini – Insegnante
Chiara Butta – Committente privato
Sabina Boero – Committente privato
Sebastiano Vendramini – Committente privato
Pasquale Manica – Consulente tecnico
Giuseppe De Nicola – Committente privato
Geom. Bartolomeo Murgese – Tecnico
Cataldi Tommaso – Imprenditore edile
Lorenzo Merignati – Committente privato
Salvatore De Martino – Fondatore Italy Carbon Free
aps
Stefano Chiacchia – Committente privato
Roberto cardone – Committente privato
Cerviero Raffaele – Impianti
Pasquale Melucci – Committente privato
Simone Giovanna – Architetto
Simona Rizzi – Committente privato
Giuseppe Giovanna – Committente privato
Livia Delnotaro – Committente privato
Maria Teresa Rosso – Committente privato
Pasquale Manica – Consulente tecnico
Ottaviano Scalvenzi – Mediatore nel settore edile
Angelo Matteo Spera – Committente privato
Antonio Lella – Imprenditore
Benita Ligas – Committente privato
Errico Gaglianese – Libero professionista e imprenditore
edile
Vittorio Santi & Vania Salvateci – Committenti
privati
Landolfi Giovanni – Libero professionista
Raffaele Occhibove – Committente privato
Luca Ranpin – Libero professionista
Rosalia Rubino – Committente privato
Vincenzo Quintigliano – Avvocato e amministratore di
condomini
Roberto Congiu – Committente privato
Giuseppe Raffaele Addamo – Committente privato
Concezio Fantozzi – Tecnico Impresa
Michele Vallerini – Committente privato
Giuseppe Gentile – Committente privato
Ing. Carlo F. M. Fratepietro – Imprenditore risparmio
energetico e fonti rinnovabili
Francesca Sala – Committente privato
Andrea Rocchi – Committente privato
Marco Tozzi – Committente privato
Umberto Spella – Tecnico
Laura Masi – Committente privato
Bruzzi Ryan – Committente privato
Verde Acqua di La Rosa Carmelo Pietro Paolo –
Rivenditore
Donatella Ligas – Committente privato
Gianfranco Sardara – Committente privato
Francesco Pizzimenti – Committente privato
De Nicola Giuseppe – Committente privato
Fabrizio Rapa – Architetto
Milano Alessandra – Committente privato
Sabrina Meneghello – Architetto libero
professionista
Pietroso Cataldo – Committente
Rapa Edoardo – Committente privato
Andrea De Francesco-Ingegnere
Lucchetta Paola – Libera Professionista
Giuseppe Paduanelli – Committente privato
Consorti Nevio – Consulente tecnico
Giuliano Guidi – Artigiano pensionato
De Marco Alfonso – Imprenditore edile
Andrea Rocchi – Committente privato
Claudia Cirimbilla – Committente privato
Rocchi Ilvo – Committente privato
Somaglia Elisabetta – Privato cittadino e tecnico
Alessandro Daquino Impresa Edile
Stefano Durando Committente
Giuseppe Geronimo Elettricista Committente Privato.
Source: lavoripubblici.it
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