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Ecobonus, un imprenditore: «Lavori finiti nel 2021, ma aspetto ancora 50mila euro» – Corriere Roma – NEWS110

Ecobonus, un imprenditore: «Lavori finiti nel 2021, ma aspetto ancora 50mila euro» - Corriere Roma - NEWS110

di Mirko Giustini

La storia di Lorenzo Sette, costruttore di Roma che ha terminato un cantiere un anno fa ma vanta un credito con le banche che non sa quando potrà incassare

«In fondo non chiedo molto: vorrei solo avere le condizioni per poter lavorare». A parlare è Lorenzo Sette, 48 anni, imprenditore romano nel settore delle costruzioni. Dopo oltre quindici anni nelle aziende di famiglia, nel 2001 apre la sua società alla Balduina, tra il Policlinico Gemelli e Parco della Vittoria. Oggi la Overall srl impiega una ventina di persone tra diretti e indiretti. A quanto ammontano i crediti da lei accumulati e non ancora ceduti alle banche? «A circa 50 mila euro. Una cifra non tra le più alte e tutto sommato ancora gestibile, ma con molta difficoltà». Perché non li ha riscossi prima del blocco di aprile? «Ci ho provato. A marzo ho caricato tutti i documenti richiesti sulla piattaforma, ma ancora non ho ricevuto alcuna risposta. Riguardano interventi eseguiti nel 2021 e dovrebbero valere fino al prossimo ottobre». Non poter disporre di questa somma che effetti sta avendo sui suoi affari? «Abbiamo rivisto l’intera programmazione perché non c’è certezza di un ritorno economico. Se una ditta si è specializzata solo in bonus edilizi
, deve cambiare o ampliare i segmenti di mercato».

Dall’Ance denunciano tentativi di speculazione

: ne è rimasto vittima anche lei? «Si, ma non ci sono riusciti. Mi hanno proposto di vendere il credito al 70% e non ho accettato. Perché avrei dovuto, se finora me lo hanno pagato al 90%?». Ma il cittadino che ricorre al Superbonus ad esempio non vi dà il 110%? «Le banche ne trattengono una parte per coprire il costo delle operazioni, che dopo due anni e quattordici modifiche al testo di legge è aumentato. Prima me lo compravano a 102». Ha pensato di chiedere un altro prestito per far fronte all’ammanco? «Ancora no, per ora ce la caviamo. Tuttavia segnalo che il clima di incertezza ha portato a una nuova stretta sui finanziamenti». Cosa cambia per i clienti? «A volte siamo costretti a rinunciare all’appalto. Se chi lo promuove è disposto a farsi carico delle detrazioni bene, altrimenti non possiamo rischiare ulteriore esposizione. In pochi oggi si accollerebbero l’efficientamento energetico di un condominio con lo sconto in fattura». Ha fiducia che le cose possano cambiare? «Sul lungo periodo sì. In arrivo su Roma ci sono tantissimi soldi. Le prospettive sono buone, ma tra lo stanziamento dei fondi e le ricadute sul territorio di tempo ne passerà. A preoccuparmi è l’autunno: se le spese aumentano e non si incassa, prima o poi sei costretto a licenziare».

2 settembre 2022 (modifica il 2 settembre 2022 | 11:18)

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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