I problemi sul Superbonus 110% riguardano
non soltanto il blocco della cessione dei crediti
legati all’agevolazione fiscale ma, concretamente, anche i
fondi a disposizione per gli investimenti.
Superbonus 110%, dove sono i fondi per gli investimenti?
Un argomento scottante, che potrebbe portare a un’ulteriore
paralisi del settore (ricordiamo l’allarmante report CNA, che parla
di oltre 33mila imprese a rischio fallimento): a evidenziarlo
è Open Polis in un recente report sull’utilizzo delle
risorse del PNRR e del PNC
destinate a interventi di riqualificazione
energetica e di efficientamento
energetico del patrimonio edilizio italiano, resi più che
mai necessari dall’esorbitante aumento del costo dell’energia.
Come specificato nel report, sono quattro gli investimenti
previsti dal PNRR per l’efficientamento energetico, con un importo
totale di circa 20 miliardi di euro:
- ecobonus e sismabonus fino al 110% per
l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici, per un
importo complessivo di circa 18,51 miliardi (di cui 13,95
provenienti dal Pnrr e 4,56 dal fondo complementare); - costruzione di nuove scuole per cui sono stati
stanziati in prima battuta 800 milioni di euro, a cui sono
stati aggiunti ulteriori fondi per un totale di 1,2 miliardi di
euro circa. Queste risorse si affiancano ai circa 3,9 miliardi di
euro destinati a interventi di efficientamento energetico previsti
dal piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia
scolastica; - efficientamento dei tribunali e delle cittadelle
giudiziarie, 48 strutture per una spesa complessiva pari a
411,74 milioni di euro; - sviluppo di sistemi di teleriscaldamento a cui
sono dedicati a 200 milioni.
In riferimento alle scadenze previste dal PNRR legate al
Superbonus, entro la fine del 2021 doveva entrare in vigore la
proroga della misura, avvenuta con l’approvazione della legge di
bilancio per il 2022. Il prossimo appuntamento invece è previsto
per il 2023., con il completatamento di lavori per almeno 12mila
metri quadri.
Risorse Superbonus, le richieste eccedono i fondi
disponibili
Ben 18 miliardi su 20 per interventi di efficientamento
energetico legato ai fondi PNRR sono stati quindi destinati al
Superbonus. Nel report si fa presente che, secondo i dati
ENEA aggiornati al 31 luglio 2022, le richieste starebbero
già eccedendo le risorse disponibili, per cui non è chiaro quale
sarà il destino di chi non ha ancora presentato la domanda ma ha
già iniziato i lavori.
Gli interventi ammessi comporterebbero infatti
detrazioni fiscali pari a oltre 43 miliardi di
euro, mentre le risorse complessive finora stanziate
ammontano in totale a circa 33,3 miliardi, parte derivanti appunto
da PNRR e PNC, il resto previsto dalla legge di bilancio.
In particolare, come riportato da ENEA a luglio, sono 223.951 le
richieste pervenute di interventi Superbonus in tutta Italia, così
suddivise:
- 33.318 per condomini;
- 121.925 per edifici unifamiliari;
- 68.703 per unità immobiliari funzionalmente indipendenti.
L’investimento medio ammesso a detrazione è di circa 582mila
euro per i condomini, 113mila per gli edifici unifamiliari e 97mila
per le unità immobiliari indipendenti.
A livello regionale è la Lombardia il territorio maggiormente
beneficiario della misura. In questa regione infatti si prevedono
crediti d’imposta per un ammontare complessivo di 7,41 miliardi di
euro. Seguono Veneto (4,21 miliardi), Lazio (4,16) ed Emilia
Romagna (3,59).
Se la misura non sarà rifinanziata, come già annunciato a giugno
dall’esecutivo, come si copriranno gli interventi già ammessi, ma
di fatto non coperti? Viene da pensare che andrà meglio ai progetti
ancora in fase di approvazione, che rischiano di non partire e
basta.
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