Le scelte che possono far risparmiare nel quotidiano, dalla classe energetica dell’apparecchio all’utilizzo che se ne fa.
Volendo risparmiare, non costa tanto lavare i piatti a mano quando si è messo a tavola un pranzo o una cena veloce. Oppure, ricordarsi la sera prima di tirar fuori dal freezer la carne da fare a mezzogiorno, anziché farlo all’ultimo momento e dover accendere il microonde per scongelare. Ma chi farebbe a meno, oggi come oggi, della lavatrice, specialmente se ci sono dei bambini a casa che si sporcano come se non ci fosse un domani? Chi rinuncerebbe, specialmente in queste estati di caldo infinito, al condizionatore d’aria o a tenere i ventilatori accesi giorno e notte? Al momento non ci si bada: si utilizza quello che si ha senza troppi pensieri. Poi, però, quando arriva il conto della corrente elettrica, i pensieri ci sono eccome. Bisogna, dunque, sapere, per abbassare la bolletta della luce, quali elettrodomestici consumano di più. Se non per non usarli del tutto, sì almeno per risparmiare.
Sono soprattutto tre i fattori che incidono sul consumo degli elettrodomestici: la classe energetica, il tipo di apparecchio e, non ultimo, l’utilizzo che se ne fa. Vediamo.
La classe energetica degli elettrodomestici
Il primo aspetto, dunque, da tenere in considerazione per ridurre il costo della bolletta della luce è la classe energetica degli elettrodomestici. Un fattore da non trascurare al momento dell’acquisto, perché garantisce prestazioni migliori con consumi più bassi.
A tal proposito, l’Unione europea ha stabilito degli standard minimi obbligatori sull’efficienza energetica degli apparecchi, eliminando dal mercato quelli meno prestanti ed introducendo l’obbligo dell’etichetta con l’indicazione della classe energetica.
Dal 1° marzo 2021 è cambiata la classificazione degli elettrodomestici. Prima erano contrassegnati con un «+» per indicare l’efficienza energetica: così, un elettrodomestico di classe A+++ consumava meno di un A+. Ora, invece, i «+» sono spariti e hanno lasciato spazio alle lettere dalla A alla G, un po’ come per gli attestati energetici delle case. La A rappresenta la classe migliore, la G quella più scarsa dal punto di vista delle prestazioni energetiche.
Non bisogna fare confusione, però: può capitare che un elettrodomestico che oggi è di classe B ieri fosse di classe A+++, il che significa che mantiene, comunque, una classe alta. Per rendere l’idea, è possibile ottenere il bonus mobili con forni di classe A, con lavatrici di classe E o con frigoriferi di classe F.
I consumi a seconda del tipo di elettrodomestico
Anche un apparecchio di classe energetica alta, comunque, consuma. Tanto o poco dipende anche dal tipo di elettrodomestico. Complessivamente, una famiglia tipo spende dall’inizio dell’anno (quando i condizionatori d’aria sono spenti) alla fine dell’estate (quando l’aria è stata accesa per diverse ore al giorno) quasi 800 euro di luce.
Una recente ricerca commissionata da Facile.it ci dà un’idea su quali elettrodomestici consumano di più e incidono maggiormente sulla bolletta della luce.
In testa ci sono proprio i condizionatori d’aria: una spesa di circa 200 euro l’anno. Poi, uno degli elettrodomestici di cui non si può fare a meno, cioè il frigorifero. Il costo annuo in bolletta di un frigo da 350 litri con congelatore incorporato supera i 140 euro, se di classe energetica alta. Qui, la classificazione è fondamentale, visto che si tratta di un apparecchio che rimane acceso tutto il giorno.
Oltre al frigorifero, l’elettrodomestico più utilizzato è la lavatrice. In questo caso ci si avvicina ai 100 euro l’anno, sempre a seconda della classe energetica scelta. Poco più del costo rappresentato da forno, forno a microonde e lavastoviglie.
Decisamente più contenuti i costi del televisore: un apparecchio da 40 pollici può costare circa 35 euro l’anno.
I consumi a seconda dell’utilizzo degli elettrodomestici
Ovviamente, tutto è relativo. Il condizionatore è l’elettrodomestico che consuma di più ma non è detto che debba, per forza, rappresentare la parte più salata della bolletta della luce se lo si usa con un certo criterio, ad esempio facendo andare maggiormente la funzione deumidificatore anziché sparare l’aria a manetta per tutto il giorno.
Lo stesso vale per altri apparecchi come la lavatrice o la lavastoviglie: inutile farle andare a mezzo carico: meglio aspettare di avere più panni o più piatti da mettere dentro ed accendere una volta sola al giorno, se ci si riesce.
Secondo l’Enea, ad esempio, è possibile avere un risparmio consistente di energia (e, quindi, anche di soldi) anche staccando la spina di alimentazione degli elettrodomestici quando non sono in funzione, evitando di lasciare in stand-by televisore, decoder e dvd e anche utilizzando la funzione a basso consumo del frigorifero.
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