Si va verso l’elezione di un nuovo governo, verso la fine di un anno che è stato decisamente complesso per il nostro Paese sia dal punto di vista economico e sia dal punto di vista politico all’indomani della pandemia vissuta a causa del Covid-19 e verso la definizione di una nuova Legge di Bilancio le cui misure saranno ufficialmente decise dal nuovo governo, mentre altri provvedimenti sarebbero già stati definiti e a meno di sorprese inaspettate nulla dovrebbe cambiare, a partire dai bonus edilizi. Vediamo di seguito quali bonus edilizi conviene adottare subito ora per non avere rischi nel 2023?
- Bonus edilizi quali conviene adottare subito per evitare rischi nel 2023
- Possibili rischi bonus edilizi 2023 dopo nuove elezioni
Bonus edilizi quali conviene adottare subito per evitare rischi nel 2023
Stando a quanto riportano le ultime notizie, non ci sono al momento particolare rischi per i bonus edilizi nel 2023.
Sarebbero, infatti, stati prorogati quasi tutti i bonus edilizi attualmente in vigore e validi, dunque, ancora fino alla fine del 2023 e in alcuni casi anche del 2024, ad eccezione del superbonus al 110% sulle villette unifamiliari, destinato a cessare alla fine di quest’anno.
Ciò significa che tra la fine di quest’anno e il prossimo non ci sarebbero grandi rischi per i bonus edilizi. Ciò significa che si potrà ancora usufruire di:
- bonus ristrutturazioni edilizie e mobili al 50%;
- bonus verde del 36% per lavori di sistemazione del giardino di casa per spese fino ad un massimo di spesa di 5.000 euro per ogni unità immobiliare;
- ecobonus, bonus caldaie, condizionatori, tende da sole, zanzariere;
- bonus facciate incerto nel 2023
- sismabonus;
- superbonus 110%.
Con particolare riferimento al superbonus 110%, le proroghe sono diverse in base al tipo di intervento da attuare come:
- lavori su edifici unifamiliari, per cui il beneficio si esaurisce al 31 dicembre 2022 con detrazione massima in caso di edifici unifamiliari, purché al 30 settembre 2022 siano stati fatti lavori per una percentuale di almeno 30% dell’intervento globale;
- lavori su parti comuni di edifici condominiali, per cui il beneficio spetta fino a dicembre 2025, ma la percentuale si riduce nel tempo;
- lavori su edifici Iacp (Istituti Autonomi Case Popolari) di immobili gestiti dai Comuni, la cui nuova è stata fissata al 31 dicembre 202, purchè entro il 30 giugno 2023 siano effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento globale;
- lavori su edifici di cooperative di abitazione a proprietà indivisa per immobili assegnati ai soci, per cui il beneficio terminerà il 31 dicembre 2023.
Non ci sarà alcun rischio, dunque, per il superbonus 110% nel 2023 dunque per:
- lavori sui condomini;
- edifici da due a 4 unità immobiliari, anche se di un unico proprietario;
- interventi eseguiti su edifici di associazioni di volontariato, onlus e associazioni similari.
Possibili rischi bonus edilizi 2023 dopo nuove elezioni
Rischi per la proroga effettiva o la revisione in alcune parti dei bonus edilizi potrebbero derivare dagli esiti delle prossime elezioni del 25 settembre che decreteranno un nuovo governo. Ma, in generale, si tratta di rischi relativi, considerando che si tratta di leggi già approvate che potrebbero subire magari qualche revisione.
Del resto, diverse sono le posizioni dei diversi partiti politici sui bonus edilizi in vigore. Partendo dal M5S propone la stabilizzazione del superbonus 110%, con un nuovo Superbonus energia imprese, stabilizzazione degli altri bonus edilizi e del meccanismo della cessione dei crediti d’imposta, per garantire liquidità a cittadini e imprese.
Passando al centrodestra, l’intenzione è quella di riordinare gli incentivi fiscali destinati all’efficientamento energetico degli immobili pubblici e privati e gli incentivi destinati alla riqualificazione, alla messa in sicurezza degli immobili residenziali.
Forza Italia punta, in particolare, su razionalizzazione e semplificazione della norma sugli incentivi edilizi, superbonus 110% e sul sismabonus, rendendola strutturale.
Per la Lega, il Superbonus 110% dovrebbe essere più coerente e applicabile, contenendo gli oneri a carico dello Stato insieme a quelli di riqualificazione energetica e adeguamento antisismico degli edifici e rispondendo agli interessi e alle preoccupazioni di proprietari di casa, imprese e tecnici.
In particolare, la Lega propone la rimozione del vincolo del Sal (Stato Avanzamento Lavori) a settembre per le villette e per le prime case e in bassa classe energetica interventi anche dal 2023 ma con riduzione dell’incentivo, mentre per gli alloggi ex Iacp propone la riduzione Sal lavori dal 60% al 30% del 30 giugno 2023 e la proroga dal 2023 al 2025, nonché semplificazioni per la cessione del credito, e anche per i piccoli importi. Nessun riferimento, invece, ai bonus edilizi nel programma del centrosinistra.
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