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Ultime notizie Superbonus 110%: a breve soluzione definitiva al blocco della cessione – Lavori Pubblici

Ultime notizie Superbonus 110%: a breve soluzione definitiva al blocco della cessione - Lavori Pubblici

Conclusa la comunicazione del Premier Draghi al Senato, è
possibile tracciare sommariamente il futuro di uno degli argomenti
più caldi dell’economia italiana: lo sfacelo generato dal blocco
delle cessioni dei crediti edilizi che ha coinvolto imprese e
professionisti del superbonus 110%.

Il Superbonus e il Governo Draghi

Una misura da sempre criticata dall’attuale Governo che dopo le
misure antifrode del Decreto Legge n. 157/2021, sarebbe voluto
intervenire con la Legge di Bilancio 2022 (Legge n. 234/2021) nella
quale era stato previsto un limite ISEE per l’utilizzo delle
detrazioni fiscali del 110%.

Scelta, come ricordiamo, non avvallata dal Parlamento ma che ha
generato in serie altri 8 provvedimenti di modifica che, però, non
hanno interessato direttamente il superbonus ma il meccanismo di
cessione del credito previsto all’art. 121 del Decreto Legge n.
34/2020 (Decreto Rilancio). Modifiche che hanno bloccato l’acquisto
dei crediti da parte delle Banche con conseguenze disastrose per il
superbonus, ovvero la misura che più di tutte non avrebbe mai
potuto funzionare senza la cessione del credito.

Il futuro del superbonus e della cessione dei crediti
edilizi

Non è entrato nel dettaglio delle nuove misure che con ogni
probabilità potrebbero entrare nel prossimo Decreto Legge che
approverà (se gliene sarà data la possibilità) il Governo, ma le
intenzioni del Premier ci sono tutte. “Per quanto riguarda le
misure per l’efficientamento energetico e più in generale i bonus
per l’edilizia
– conferma Draghi – intendiamo affrontare
le criticità nella cessione dei crediti fiscali, ma al contempo
ridurre la generosità dei contributi
“.

Il nono provvedimento di modifica all’art. 121 del Decreto
Rilancio potrebbe essere, dunque, quello che tutto il comparto
delle costruzioni attende dal Decreto Legge n. 4/2020 (Decreto
Sostegni-ter), ovvero il primo provvedimento d’urgenza che ha
modificato il meccanismo delle opzioni alternative.

Per quanto riguarda l’aliquota, al momento la norma prevede
(solo per citare i due soggetti beneficiari più interessati) che
resti al 110%:

  • per le unifamiliari fino al 31/12/2022 se al 30/09/2022 è stato
    completato il 30% dell’intervento complessivo (in caso contrario è
    già scaduto il 30/06/2022);
  • per i condomini fino al 31 dicembre 2023, poi l’aliquota
    diminuirà al 70% per tutto il 2024 e al 65% per tutto il 2025.

Va bene la voglia di trovare una soluzione definitiva al blocco
della cessione (nella speranza che si ricordi il famoso proverbio “mentre il dottore studia, il paziente muore”), ma parlare oggi di
una riduzione dell’aliquota fiscale vuol dire non prendere in
considerazione i rilievi di Associazione
Nazionale Costruttori Edili (ANCE)
e dell’Istituto
di ricerca Nomisma
. Oltretutto, si spera che qualsiasi nuova
modifica “peggiorativa” delle condizioni, possa essere prevista
solo per nuovi interventi e non lavori in corso.

Salario Minimo e Reddito di cittadinanza

Il Premier ha parlato anche di altri due temi molto importanti
soprattutto nel rapporto con il Movimento 5 Stelle:

  • salario minimo;
  • reddito di cittadinanza.

Sul primo Draghi ha ricordato che “A livello europeo è in
via di approvazione definitiva una direttiva sul salario minimo, ed
è in questa direzione che dobbiamo muoverci, insieme alle parti
sociali, assicurando livelli salariali dignitosi alle fasce di
lavoratori più in sofferenza
“.

Chiare le parole sul secondo punto “Il reddito di
cittadinanza è una misura importante per ridurre la povertà, ma può
essere migliorato per favorire chi ha più bisogno e ridurre gli
effetti negativi sul mercato del lavoro
“.

Source: lavoripubblici.it

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