Ristrutturare casa e poi vendere è
un’operazione piuttosto frequente e che può essere foriera di
dubbi, quando di mezzo ci sono delle detrazioni
fiscali, ad esempio nel caso in cui, per fare i
lavori, siano stati utilizzati il Bonus Casa 50% e
il Bonus Mobili ed elettrodomestici.
Cosa succede alle detrazioni quando si verifica il
passaggio di proprietà? Sulla questione ha fatto
chiarezza Fisco Oggi, la rivista telematica di Agenzia delle
Entrate. Facciamo però prima un passo indietro, ricordando quanto
specificato nella Circolare
n. 28/E del 25 luglio 2022 in riferimento al
trasferimento delle detrazioni.
Bonus Casa e Bonus Mobili: cosa succede alle detrazioni in caso
di vendita?
Ricordiamo innanzitutto che il Bonus Casa, ai
sensi dell’art. 16-bis del D.P.R. n. 917/1986 (Testo unico delle
imposte sui redditi), prevede una detrazione dall’Irpef del 36%
delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo non
superiore a 48.000 euro per unità immobiliare per interventi di
recupero del patrimonio edilizio.
Con il D.L. n. 82/2012, la percentuale è stata poi elevata al
50% e il massimale raddoppiato a 96mila euro per unità
immobiliare. La detrazione deve essere ripartita in
10 quote annuali di pari importo, nell’anno in cui
è sostenuta la spesa e in quelli successivi.
Come specificato nella circolare n. 28/E del 25 luglio 2022, il
comma 8 dell’art. 16-bis del TUIR, prevede che, in caso di vendita
dell’unità immobiliare sulla quale sono stati realizzati gli
interventi, la detrazione non utilizzata in tutto o in parte
è trasferita per i rimanenti periodi di imposta,
salvo diverso accordo delle parti, all’acquirente persona fisica
dell’unità immobiliare.
La disposizione trova applicazione in tutte le ipotesi di una
cessione dell’immobile e, quindi, anche per le cessioni a titolo
gratuito quale, ad esempio, la donazione, per le permute di
immobili. Inoltre il trasferimento vale solo in caso di vendita
dell’unità immobiliare al 100%.
Il Bonus Mobili: le detrazioni si trasferiscono o no?
Collegata al Bonus Ristrutturazione è la detrazione, pari al 50
per cento delle spese sostenute, per l’acquisto di mobili ed
elettrodomestici, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di
recupero (c.d. Bonus mobili).
La detrazione, introdotta dall’art. 16, comma 2, del decreto
legge n. 63 del 2013, e inizialmente riferita alle spese
sostenute dal 6 giugno al 31 dicembre 2013, è stata, da ultimo,
prorogata dall’art. 1, comma 37, della legge n. 234 del 2021.
(Legge di Bilancio 2022) Per le spese sostenute nell’anno 2021 per
l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, il beneficio spetta
a condizione che il predetto acquisto sia stato effettuato
in connessione con lavori di recupero del patrimonio
edilizio iniziati a decorrere dal 1° gennaio 2020.
Attenzione però: come specifica appunto Fisco Oggi,
contrariamente a quanto accade per gli interventi di recupero del
patrimonio edilizio, in caso di cessione dell’immobile oggetto di
ristrutturazione le rate di detrazione ancora non
godute relative al bonus mobili ed elettrodomestici
non si trasferiscono all’acquirente.
Chi vende l’immobile può quindi continuare a usufruire
delle quote di detrazione non ancora utilizzate, derivanti
dall’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici.
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