La sanatoria per opere senza aumenti di
superfici o volumi non può essere ritenuta valida se rilasciata per
interventi che invece hanno comportato incrementi,
modifiche a sagoma e prospetti e alterazioni al
territorio, in assenza del titolo edilizio obbligatorio.
In tali circostanze, la sanatoria rilasciata non avrebbe alcuna
efficacia, pertanto l’Amministrazione avrebbe il dovere di disporre
l’ordine di demolizione per le opere abusive
conseguite.
Non solo: quando gli abusi sono realizzati nelle parti comuni di
un edificio, anche se per mano di un singolo
condomino, l’ordine di ripristino va indirizzato
all’intero condominio quale proprietario, e non al
diretto responsabile.
Lavori abusivi in condominio: il TAR sul destinatario
dell’ordine di demolizione
A spiegarlo è il TAR Lazio con la sentenza del
17 ottobre 2024, n. 18045, rigettando
il ricorso contro l’ordine di demolizione disposto per
abusi conseguiti sulle parti comuni, che hanno prodotto alterazioni
significative all’immobile e al territorio, e che sarebbero
imputabili ad uno solo dei condòmini.
Nel caso in esame, invece del tetto
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