Widget Image
Posts Popolari
Seguiteci anche su:

HomeCategorieSuper Bonus 110Accelera il superbonus 110%: crescita del 200% su febbraio. Ecco le semplificazioni in arrivo – Il Sole 24 ORE

Accelera il superbonus 110%: crescita del 200% su febbraio. Ecco le semplificazioni in arrivo – Il Sole 24 ORE

I punti chiave

3′ di lettura

Accelerazione per i lavori finanziati con il Superbonus 110%: nella settimana 24 -30 marzo gli interventi che hanno raggiunto almeno il 30% dei lavori sono passati da 7.709 a 9.207 (+19,4%) e gli importi da 878 milioni a 1.090 milioni (+24,1%). È quanto rileva l’Ance, l’associazione dei costruttori, sulla base dei dati del monitoraggio Enea-Mise.

Se si confrontano i dati con quelli di inizio febbraio l’incremento è intorno al 200%. Solo il 9% degli interventi è commissionato da condomini, ma l’importo è al 32% in quanto hanno un importo medio (464mila euro) di gran lunga superiore a quello delle singole abitazioni (80mila). Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna concentrano un terzo degli interventi.

Loading…

Recovery Plan: 2 nodi da scigliere

Ma la vera partita ora sul Superbonus è quella del decreto Recovery/Semplificazioni in arrivo a fine mese. Il governo lavora per inserire lì un capitolo Superbonus. Il confronto è alle prime mosse ma quel che appare chiaro è che ci sono due questioni rilevanti da risolvere. La prima – che sta nelle mani del Mef – è la proroga dell’incentivo a tutto il 2023, come ha chiesto a più riprese il Parlamento e come era indicato nelle schede tecniche del Recovery Plan scritte dal governo Conte ma inviate in Parlamento dal ministro dell’Economia, Daniele Franco. Il ministro finora non si è mai pronunciato, a differenza del suo predecessore Gualtieri che aveva battagliato per limitare proroghe e risorse. C’è inoltre da superare la resistenza Ue all’inserimento nel Recovery di bonus fiscali per il settore privato.

La partita delle semplificazioni

Partita ancora più complessa quella sulle semplificazioni, richieste da tutti gli operatori e rese necessarie dai dati allarmanti provenienti dal territorio, dove gli uffici comunali sono in affanno – con la combinazione di archivi cartacei e personale in smart working – a rispondere in tempi ragionevoli alle richieste dei professionisti asseveratori.

Il nodo – per comprovare quello che dopo il decreto 76/2020 si chiama «stato legittimo dell’immobile» – è la «doppia conformità» dell’immobile ai titoli urbanistici ed edilizi di oggi e a quelli del tempo in cui fu costruito. È questo secondo aspetto che crea appesantimenti burocratici da una parte, dall’altra esclude dal beneficio molti immobili per «difformità» al titolo edilizio originario. L’immobile accede al beneficio solo con una regolarizzazione (se è possibile).

Source: ilsole24ore.com

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

Rate This Article:
No comments

leave a comment