L’accertamento di conformità costituisce lo
strumento tipicamente utilizzato per sanare gli abusi edilizi che
presentano violazioni di entità solo formale e non
sostanziale, e quindi che, nonostante siano stati
realizzati senza autorizzazioni o permessi, rispettano comunque i
requisiti di doppia conformità.
Accertamento di conformità: come ottenere la sanatoria
edilizia?
Le opere abusive possono quindi essere sanate solo se i lavori
risultano conformi ai regolamenti urbanistici vigenti sia al
momento della loro realizzazione, sia al momento della richiesta di
accertamento. Tuttavia, è interamente in capo al titolare l’onere
di dimostrare il rispetto delle previsioni dell’art.
36 del d.P.R. n. 380/2001 e, se non dovessero esserci
sufficienti prove utili, non è possibile procedere con
l’accoglimento della sanatoria.
A spiegarlo è il TAR Lazio con la sentenza n.
2263 del 6 febbraio 2024, con la quale è stato
respinto il ricorso contro il diniego di un’istanza di
sanatoria presentata in relazione a un manufatto abusivo,
che l’Amministrazione ha ritenuto essere una nuova costruzione
e non solo un
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