

Quando un’istanza di accesso civico
generalizzato è troppo generica per essere accolta? È
legittimo il diniego fondato sull’assenza di un interesse diretto?
E può un’amministrazione limitare l’ostensione
richiamandosi all’opposizione dell’aggiudicatario, senza fornire
alcuna motivazione puntuale?
A rispondere a queste domande è il TAR Sicilia,
con la sentenza del
20 marzo 2025, n. 627, che interviene su una questione
sempre più centrale nel governo delle procedure pubbliche: la
trasparenza negli affidamenti e i limiti
dell’accesso civico generalizzato ex art. 5, comma
2, del d.Lgs. n. 33/2013.
Ostensione atti di gara: i limiti all’accesso civico
generalizzato
Il caso oggetto della pronuncia riguarda il ricorso presentato
da un OE, che aveva ricevuto un invito a presentare
offerta da parte di una SA nell’ambito di una
procedura negoziata per l’affidamento del servizio
di mensa scolastica.
A seguito dell’invito, l’impresa aveva inoltrato una
richiesta di chiarimenti tecnici in merito alle
modalità operative del servizio. Tuttavia, la stazione appaltante
non ha fornito alcun riscontro a tali domande.
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