Il Consiglio di
Stato conferma quanto stabilito dal TAR Lombardia n. 949/2023
in merito alla non trasformazione in gara di un affidamento diretto
avvenuto tramite il confronto di più preventivi ma con
l’indicazione di criteri predeterminati per la selezione della
migliore offerta. Decisione in parte analoga, nel merito, a quella
del TAR Lombardia n. 2698 del 9/12/2023 laddove si specifica che
“la mera procedimentalizzazione dell’affidamento diretto, mediante
l’acquisizione di una pluralità di preventivi e l’indicazione dei
criteri per la selezione degli operatori, non trasforma
l’affidamento diretto in una procedura di gara”.
Descrizione dei fatti
Il Giudice di prime cure aveva infatti respinto il terzo motivo,
con il quale la ricorrente lamentava alcune violazioni
procedimentali asseritamente commesse dalla stazione appaltante
(con censura che, dunque, questa volta, puntava anche
all’annullamento dell’intera procedura).
In particolare, il TAR ha ritenuto la valutazione finale
compiuta dal RUP “pienamente legittima, in quanto
specificamente e dettagliatamente motivata con riferimento a tutti
i criteri valutativi
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