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Agricoltura, luci e ombre del bene primario per la vita – AmbienteAmbienti

Finanziamenti, leggi e bonus per tutelare e incentivare il settore e la filiera ma se i cambiamenti climatici devastano i raccolti, l’assenza di manodopera blocca il sistema

Si sa, l’agricoltura è un settore trainante dell’economia globale perché è un’attività necessaria per il sostentamento umano. Se vengono meno la ciclicità dei raccolti, l’attività degli insetti impollinatori, l’irrigazione dei campi e delle colture, la coltivazione, il raccolto e la stagionalità, il sistema si inceppa e collassa su se stesso, trascinando via con sé il bisogno primario umano: alimentarsi per sopravvivere.

Dunque, ogni scelta nel campo dell’agricoltura è strategica e necessaria per l’esistenza stessa dell’uomo. Ma la sussistenza del settore agricolo dipende dal clima, dallo stato di salute dell’ambiente. Quindi, un ambiente inquinato dall’uomo e i cambiamenti climatici provocati dalle attività umane influiscono pesantemente sul settore provocando stati e periodi di crisi gravissime che hanno lasciato, e lasciano, segni indelebili.

Ecco perché servono investimenti nel settore ma soprattutto sono necessarie azioni comuni tra i Paesi del mondo per gestire le problematiche e trovare soluzioni concrete e sostenibili. Inoltre, è necessario invertire la rotta sui cambiamenti climatici e puntare su una transizione ecologica che possa, nel più breve tempo possibile, riportare l’equilibrio.

Coldiretti e il bonus verde

In quest’ottica il governo, fa sapere Coldiretti Puglia, ha stanziato 450 milioni di euro per sostenere le filiere agroalimentari, per incentivare l’imprenditoria agricola giovanile e femminile, per agevolare le procedure burocratiche e fiscali, per migliorare il settore zootecnico e il settore ittico e per sostenere economicamente le aziende che hanno subito gravi perdite a causa del clima e del Covid. Il bonus verde serve anche per sostenere il settore florovivaistico che oggi sostiene 100mila occupati, duramente provato dalla pandemia e dai cambiamenti climatici.

L’Abbate: 30 milioni per le aziende

Per quanto riguarda la filiera olivicolo-olearia, il deputato Giuseppe L’Abbate, esponente M5S in commissione Agricoltura,  fa sapere che dal governo sono stati stanziati 30 milioni di euro per sostenere le aziende e ridare slancio al settore, fortemente provato dalla concorrenza dell’estero, con prodotti qualitativamente inferiori e costi più bassi, e dalla Xylella, che sta devastando la Puglia, la regione che vive di olio e lo esporta in tutto il mondo. Questi ulteriori fondi sono un’importante opportunità, in attesa che vengano spesi 300 milioni per il rilancio dell’olivicoltura pugliese.

Manca: rimboschimento, DL incendi e tutela dei pascoli

Intanto, il Mipaaf e in MiTE hanno stanziato anche 3 milioni di euro alle Regioni per incentivare la difesa del suolo, il rimboschimento e la gestione del paesaggio per contrastare il dissesto idrogeologico nelle aree interne e marginali del Paese. A dirlo è il deputato Alberto Manca, esponente M5S in commissione Agricoltura, che aggiunge: «Con l’approvazione del “Decreto contro il fenomeno degli incendi boschivi”, alcune tecniche sono divenute norma, come il “fuoco prescritto” e il “controfuoco” che saranno cruciali per prevenire e gestire gli incendi. Inoltre, si potranno preservare le attività agropastorali».

La denuncia di CIA e la soluzione per l’assenza di manodopera

Ma l’agricoltura ha bisogno di manodopera, che oggi manca, per poter raccogliere i prodotti. Tra reddito di cittadinanza e chiusure delle frontiere, molti prodotti rischiano di marcire nei campi, gettando così raccolto, denaro e tempo. La CIA condanna questa situazione poiché sostiene che la politica a livello normativo ha fatto poco e nulla: forti ritardi nelle istruttorie delle richieste con il Decreto Emersione e inattuato il Decreto Flussi. «A chi solleva il tema dei salari – ha detto il presidente di CIA Agricoltori italiani della Puglia, Raffaele Carrabba – rispondo che non c’è differenza rispetto alla provenienza dei lavoratori: c’è un contratto nazionale che vale per tutti. Noi abbiamo chiesto anche di poter ricorrere a chi è in cassa integrazione o percepisce un reddito di cittadinanza, ma chiaramente per farlo serve un intervento di legge. La Puglia e più in generale l’Italia non hanno bisogno di posizioni ideologiche o di scorciatoie, ma di scelte pragmatiche per il bene del Paese».

Nell’agricoltura oggi c’è tanta tecnologia utile per una gestione intelligente delle risorse, ma se mancano le condizioni di base per poter lavorare correttamente, qualunque innovazione, qualunque legge e qualunque finanziamento, saranno inutili.

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