Gli interventi che comportano l’ampliamento di
un fabbricato ante ’67 non possono essere
considerati come semplici lavori di risanamento
conservativo, essendo a tutti gli effetti delle nuove
opere per le quali è obbligatorio il permesso di
costruire.
Non solo: se le opere abusive vengono realizzate
all’interno di aree sottoposte a vincoli
paesaggistici, non è mai possibile provvedere alla
sanatoria, né mediante accertamento della
doppia conformità né mediante accertamento postumo
della compatibilità paesaggistica.
Immobile ante ’67 e ampliamento in area vincolata: no alla
sanatoria
Lo ha spiegato il TAR Lazio con la
sentenza dell’8 maggio
2024 n. 9071 che ha respinto il ricorso proposto per
l’annullamento del diniego della sanatoria relativo ad opere di
ampliamento di un immobile ante ’67.
Il ricorrente, in particolare, aveva realizzato un manufatto di
dimensioni pari a 5 x 5,60 m, e altezza di 2,20 m, in ampliamento
del preesistente edificio principale, in una zona soggetta a
diversi vincoli (paesaggistico, sismico e idrogeologico), nonché
insistente all’interno di un Parco
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