Senza incentivi il mercato a maggio è crollato del 27,9%
Il mercato dell’auto a maggio ha perso il 27,9%, più di un quarto, rispetto allo stesso mese del 2019. Un crollo, non ci sono altre definizioni. L’uscita progressiva dalla pandemia, ma senza incentivi statali, non promette bene per le quattro ruote.
Andrea Cardinali, dg Unrae, l’intervento ad AutomotiveLab 2021
Anfia, Federauto e Unrae, le principali associazioni di settore, hanno rilanciato il grido di allarme, richiedendo al Governo un provvedimento logico.
“E’ necessario rifinanziare per l’anno corrente, con una dotazione adeguata e non effimera, gli incentivi per la fascia 61-135 g/Km a fronte di rottamazione, i quali hanno dimostrato di incontrare il forte gradimento dei consumatori e di ottenere effetti molto incisivi sull’ambiente. Di fondamentale importanza è anche il rinnovo degli incentivi destinati all’acquisto di veicoli commerciali di ultima generazione. I suddetti incentivi rappresentano inoltre un investimento per l’Erario, più che un sostegno, grazie all’incremento di gettito IVA e IPT derivante dalla vendita delle nuove vetture“.
C’è un altro elemento da valutare
“Un ulteriore problema che contribuisce ad aggravare le condizioni del settore riguarda la crisi della fornitura dei semiconduttori, che sta generando un ritardo nella consegna delle vetture nuove. A tal riguardo, pertanto, le Associazioni del settore automotive richiedono che il limite attualmente previsto entro il quale concludere una prenotazione con Ecobonus passi da 180 a 300 giorni, così da non vanificare l’efficacia della misura“.
Auto aziendali e fringe benefit
“Nell’ambito delle riforme necessarie, infine, le tre Associazioni rinnovano anche la richiesta di modificare con urgenza la normativa sulle vetture aziendali in fringe benefit, adeguandola ai valori della nuova procedura di omologazione in WLTP“.
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