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Anfia, Federauto e Unrae – “Si rifinanzi l’ecobonus, il mercato perde migliaia di vendite” – Quattroruote

“È necessario rifinanziare in modo congruo gli incentivi per la fascia di auto con emissioni di CO2 tra 61 e 135 g/km per tutto il 2021”, anche al fine di evitare la perdita di migliaia di vendite, come sta avvenendo negli ultimi mesi: la richiesta, e il contestuale allarme, sono stati lanciati da Anfia, Federauto e Unrae nel corso di un’audizione in parlamento sul decreto Sostegni-bis. Nei giorni scorsi, le tre principali associazioni di rappresentanza del settore automobilistico avevano già denunciato l’assenza nel provvedimento di interventi a favore dell’industria delle quattro ruote.

Le motivazioni. Davanti ai parlamentari, gli esponenti di Anfia, Federauto e Unrae hanno spiegato le ragioni alla base della richiesta di stanziare ulteriori fondi per i contributi all’acquisto di questa tipologia di auto: “La transizione deve essere sostenibile anche dal punto di vista economico” hanno sottolineato le tre organizzazioni, evidenziando che la fascia con emissioni di CO2 tra 61 e 135 g/km, pur includendo anche veicoli con motore endotermico, “è quella che ha dimostrato di attrarre più consumatori”. “Quindi – hanno proseguito le associazioni – considerate le possibiltà economiche di questi ultimi, tale fascia si è confermata la più efficiente per abbattere le emissioni di CO2”. Secondo Anfia, Federauto e Unrae “serve pragmatismo ambientale”: oggi “gli incentivi sull’elettrico sono altissimi, ma la risposta non è quella che ci si attendeva. Esiste una forbice tra le aspettative di spesa dei consumatori e i prezzi delle vetture”, hanno concluso le tre rappresentanze. 

Effetti fiscali. Un rinnovo degli incentivi avrebbe anche effetti positivi in termini di gettito fiscale: l’ultimo rifinanziamento di 250 milioni di euro, infatti, ha generato tra Iva, Ipt e bollo 583 milioni di euro, con un saldo netto positivo per il fisco di 333 milioni di euro. D’altro canto, è sufficiente osservare l’ammontare delle perdite per le casse statali causate dal crollo della domanda nel 2020: il settore ha perso, in termini di fatturato, 10 miliardi di euro, mentre il gettito fiscale è sceso di oltre 2 miliardi. Senza gli incentivi, i ricavi sarebbero diminuiti di 12,6 miliardi e il gettito avrebbe raggiunto quota 2,5 miliardi. L’anno scorso, anche con le agevolazioni, il gettito Iva è calato di 1,8 miliardi di euro, quello legato all’Ipt di 146 milioni e quello derivante dal bollo di 108 milioni. Senza gli incentivi, calcolano le associazioni, le diminuzioni sarebebro state di 2,2 miliardi per l’Iva, 180 milioni per l’imposta provinciale e 132 milioni per il bollo.

Le anticipazioni. “Maggio si è chiuso con poco più di 140 mila auto vendute, quasi il 30% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, con una perdita di circa 60 mila immatricolazioni. Questo perché, evidentemente, l’onda lunga degli incentivi è definitivamente ternminata”, ha detto il presidente dell’Unrae, Michele Crisci. “Le immatricolazioni che hanno fatto capo a quei fondi ormai esauriti – ha aggiunto – sono terminate e, finiti gli incentivi, il mercato sta iniziando a perdere decine di migliaia di vetture rispetto allo stesso periodo del 2019. Questo è il motivo per cui noi stiamo chiedendo con grande insistenza la possibilità di un rifinanziamento”.

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