Per superare il ‘bla bla bla’ dell’attivista svedese Greta Thunberg, pronunciato allo Youth 4 Climate nei giorni scorsi, gli strumenti ci sono già. Almeno per quanto riguarda il mondo dei trasporti. Lo sottolinea l’Aniasa, l’associazione nazionale industria dell’autonoleggio e dei servizi automobilistici: “Nel dibattito nazionale sul tema della mobilità sostenibile e della lotta alla riduzione delle emissioni inquinanti, se adottiamo un approccio razionale, scientifico e non ideologico, possiamo affermare che il noleggio dei veicoli e il car sharing costituiscono lo strumento già oggi disponibile per accelerare la transizione verso un parco circolante più sostenibile e sicuro” afferma il presidente Massimiliano Archiapatti in una nota dell’associazione confindustriale.
Flotte già tendenti al verde. Oggi l’intera flotta a noleggio e in car sharing (che conta oltre un milione di mezzi) è composta esclusivamente da veicoli Euro6 e da una componente sempre crescente di modelli ibridi ed elettrici. Nel primo semestre del 2021 le società di noleggio (a lungo e breve termine e in car sharing) hanno infatti immatricolato 17.793 vetture ibride plug-in (+595% contro le 2.587 dello stesso periodo del 2020) e 9.812 elettriche (+172% sullo stesso periodo del 2020), il che significa il 42% del totale delle ibride plug-in immatricolate in Italia e il 35% di quelle elettriche. “Come testimoniano le numerose analisi sul tema, il noleggio può costituire un volano per la diffusione delle vetture elettrificate nel Paese e, al contempo, costituisce un elemento strategico dell’economia circolare, grazie a una flotta composta oggi da veicoli tutti di ultima generazione e alla capacità di immettere ogni anno sul mercato dell’usato veicoli a fine contratto sicuri e a basse emissioni, in grado di sostituire quelli più inquinanti presenti nel parco circolante italiano. Per rendere il parco veicoli del Paese più sostenibile e sicuro” conclude Archiapatti, “è necessario che le Case automobilistiche destinino una quota crescente di veicoli a queste forme di mobilità pay-per-use e che le Istituzioni si muovano e sostengano la transizione dalla proprietà all’uso dei veicoli, Creando condizioni favorevoli per la diffusione del car sharing nelle nostre città, riallineando la fiscalità sulla mobilità aziendale agli standard europei e rendendo strutturale il bonus sull’acquisto di auto usate di ultima generazione, il che consente di raggiungere classi sociali con minore capacità di spesa, quelle spesso in possesso di veicoli più inquinanti, le quali, senza supporto, non cambierebbero la propria auto”.
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