Il rischio sismico rappresenta una minaccia alla sostenibilità delle industrie italiane, molte delle quali hanno capannoni e prefabbricati situati in zone ad elevata pericolosità sismica.
Il recente terremoto in Turchia e Siria ha riacceso l’attenzione in merito a questa problematica, soprattutto in un territorio particolarmente vulnerabile come quello italiano in cui si trovano ad operare migliaia di industrie.
Secondo i dati Istat e Protezione Civile elaborati nel XXXIII Rapporto Congiunturale Cresme, nel nostro Paese il 44% del territorio e il 36% delle persone sono esposti al rischio sismico.
In particolare, 2.097 comuni italiani si trovano in zone ad alto rischio, tra cui quasi 1 milione di edifici ad uso produttivo in cui lavorano 4,7 milioni di addetti distribuiti in 1,5 milioni di unità locali.
Un’opportunità per investire nel miglioramento sismico degli stabilimenti industriali è legata al Sismabonus, un’agevolazione fiscale rivolta anche ai
…continua a leggere
Tutti i diritti dei contenuti presenti in questo articolo sono della fonte e vengono riportati solo per “diritto di breve citazione” (art. 70 Legge n. 633/1941), indicando sempre la fonte, con relativo link al sito di provenienza. Leggi il Disclaimer.