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Aosta: Loris Sartore un assessore all’ambiente che vuole essere con i commercianti – Valledaostaglocal.it

Nato ad Aosta sessant’anni fa dove ha vissuto fino al 2019 per trasferirsi poi ad Aymavilles. Sposato con Silvana ha due figlie di 21 e 28 anni. Diplomato geometra e laureato in architettura al Politecnico di Torino ha conseguito l’abilitazione come rilevatore dell’architettura rurale con i corsi regionali organizzati da Claudine Remacle.

“La montagna, nelle sue mille sfaccettature, è sempre stata la mia passione e nel ’90 sono divenuto istruttore regionale di scialpinismo del CAI” spiega. Dal 1986 svolge la professione di Guida ambientale escursionistica, poi disciplinata da una legge regionale solo nel 1991, e per 10 anni ha diretto una cooperativa operante nel settore dell’educazione ambientale e del turismo naturalistico.

Abbandonato questo settore, nel 1999, è entrato in regione per dedicarsi alla materia che ha maggiormente approfondito nel percorso di studi universitari, l’urbanistica, per poi passare negli ultimi anni alla tutela del paesaggio. Anche l’impegno sociale e politico lo hanno accompagnato fino a dedicarmisi attivamente nel 2010 quando venne eletto in Consiglio comunale, seguendo così le orme di papà Feliciano mancato recentemente. Una bella esperienza che prosegue ora con quella da assessore: impegnativa ma molto interessante.

Infatti Assessore Sartore un bel carico le deleghe che il sindaco Ginni Nuti le ha affidato?

“Non lo considero un carico ma di certo è un bell’impegno. Di ambiente e pianificazione territoriale me ne sono occupato, per interesse personale il primo e per lavoro la seconda. La mobilità invece non l’ho mai approfondita anche se durante i 10 anni trascorsi in Consiglio comunale ho seguito con interesse la materia poiché è un punto cruciale per la nostra città e che ha attinenza con l’urbanistica, la mia passione. Ho accettato quindi volentieri queste e deleghe, e un po’ me lo aspettavo,  perché sento di poter fare qualcosa per la città e per i suoi abitanti.”

Ambiente, Pianificazione territoriale e mobilità, a quale avrebbe rinunciato volentieri?

“A nessuna perché si tratta di materie complementari l’una con l’altra. Una buona organizzazione degli spazi cittadini e della funzionalità del tessuto urbano influiscono sulla mobilità e viceversa la scelta di organizzare in modo diverso il modo di spostarsi in città e la sosta possono contribuire a liberare spazi tali da consentire di migliorare la qualità e la vivibilità delle vie, soprattutto quelle più centrali. Allo stesso modo la riduzione del traffico veicolare, con miglioramento del trasporto pubblico e della mobilità attiva (pedonale e ciclabile), permettono di ridurre le emissioni di gas a effetto serra consentendoci di raggiungere gli obiettivi europei di zero emissione di Co2 entro il 2040. E’ pertanto necessario che le tre materie siano coordinate e trattate con una visione integrata.”

Per certi versi ogni delega rappresenta una patata bollente considerato che l’eredità ricevuta non è delle più ghiotte?

“Vorrei iniziare dalla pianificazione territoriale che nelle scorse consiliature effettivamente non ha ricevuto l’impulso necessario per dare avvio alle importanti trasformazioni che la città attende da anni. E’ vero che gli iter urbanistici hanno tempi lunghi ma, soprattutto all’inizio, occorre perseguire con tenacia la creazione delle condizioni necessarie all’avvio del processo, in particolare quando il Comune non è l’unico attore in campo. Basti pensare alla Zona Fa08 o Porta sud della cui riqualificazione si discute da troppo tempo, con diverse ipotesi progettuali ma senza mai arrivare al dunque”.

Quindi?

“E’ mia intenzione avviare un’interlocuzione con la Regione, con VdA Structure, con la Pila SpA e con RFI con l’obiettivo di definire la progettazione dell’area e reperire le risorse necessarie. Il parco urbano che sorgerà al posto dello stadio Puchoz è un altro tema di cui si discute da anni con alcuni progetti che giacciono nei cassetti. Il Sindaco Nuti e tutta la Giunta hanno ferma intenzione di procedere iniziando con l’abbattimento del muro e la realizzazione di quei minimi interventi necessari affinché l’area sia fruita da tutta la popolazione e nel frattempo si darà avvio alla progettazione del parco. Con esso, le piazze Mazzini e Cavalieri di Vittorio Veneto ed il Mercato coperto, quel pezzo città che lo contorna, deve essere rigenerato perché possa esprimere al meglio le sue potenzialità. Mi piace paragonare la città ad un organismo vivente nel quale tutte le sue parti devono funzionare bene e nessuna è meno importante dell’altra”.

In tema di mobilità?

“Chi mi ha preceduto ha approvato il PGTU e ha dato avvio alla progettazione di Aosta in Bicicletta, non è poca cosa. Ciò che serve ora però è il loro inquadramento in una visione di mobilità integrata. Non esiste una sola ricetta, come ad esempio promuove la ciclabilità, ma serve intervenire affinché tutti possano trovare la modalità di spostamento adeguata alle proprie esigenze. I quasi 15 Km di piste ciclabili contribuiranno in maniera significativa a spostare sulle due ruote almeno una parte di quei 135.000 veicoli che giornalmente entrano ed escono da Aosta. Ma  on basta, sarà necessario che con la Regione, titola re dell’appalto, si renda più efficiente il trasporto pubblico. Altro tassello della mobilità è quello della consegna delle merci che, nel centro cittadino, deve essere ripensata dopo l’insuccesso del Cityporto”.

Veniamo all’ambiente….

“non vorrei che rimanesse uno di quei temi che, come si diceva una volta, “fa fine e non impegna” perché sono convinto che sia giunto il momento di passare dalle parole ai fatti. Dai banchi dell’opposizione avevo portato una mozione, poi approvata, che impegnava all’adesione al Patto de Sindaci per il clima e l’energia. L’adesione è stata fatta e questa comporta la predisposizione del catalogo delle emissioni, che è stato approvato, e l’adozione del PAESC – Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima. Quindi un Piano che elenca le azioni da intraprendere per rispettare la riduzione prima e l’annullamento poi delle emissioni di Co2 in atmosfera. Un’altra sfida è quella di migliorare ulteriormente la raccolta differenziata dei rifiuti e soprattutto la loro riduzione anche se, su quest’ultimo aspetto, conteranno molto le indicazioni del Piano Regionale Rifiuti.”

Non c’è che l’imbarazzo della scelta per iniziare ad affrontare i problemi. Ma partiamo dalla revisione del Piano Generale del Traffico Urbano, noto come PGTU della Città di Aosta. Quali obiettivi vi ponete?

“Il PGTU che, come detto poc’anzi è stato approvato nel 2011, si inserisce nel quadro degli strumenti di pianificazione della Città e delinea le politiche della mobilità integrata prefigurate dall’Amministrazione. Il piano necessitava di una revisione decennale che tenesse conto delle mutazioni intervenute sia nell’assetto urbano, sia in quello socio-economico, sia infine sotto il profilo normativo. Le modificazioni non sono state sostanziali e soprattutto gli obiettivi di fondo e l’impostazione sono state confermate: l’integrazione tra le politiche per la mobilità, quelle ambientali e territoriali e gli strumenti di pianificazione-programmazione a scala locale.

Vi sono azioni tese a favore gli spostamenti che utilizzano modalità a minor impatto ambientale (pedonali, ciclabili, trasporto collettivo) e azioni che scoraggiano gli spostamenti in auto per le brevi e medie percorrenze in città, incoraggiandone un uso più efficiente, o ancora l’incremento dell’accessibilità, con particolare attenzione a quella quota di popolazione che non dispone, per reddito e/o età, di un mezzo individuale di trasporto. Molte delle scelte del 2011, che non hanno ancora trovato attuazione, vengono confermate quali, ad esempio: la completa pedonalizzazione dell’Arco d’augusto; la realizzazione di un hub trasportistico nell’area Fa08, che consentirà di realizzare un nodo di interscambio tra i vari mezzi di trasporto; la realizzazione del prolungamento di Via Paravera sino in Via Valli valdostane e quello di Via Vittime del Col du Mont sino in Via Page (Croix Noire) solo per fare alcuni esempi.”

C’è da dire però che preoccupa e parecchio Confcommercio, che ha chiesto un confronto a 360 gradi, e tanti operatori economici a partire dalle Ztl alle tariffe dei parcheggi?

“Voglio innanzitutto rassicurare i commercianti che le misure che verranno adottate non sono un’invenzione di questa amministrazione per penalizzarli, al contrario, si tratta di misure già adottate in altre città e che hanno prodotto benefici per tutta la popolazione, comprese le attività commerciali ed in particolar modo quelle di piccole dimensioni e di prossimità.

La revisione del PGTU appena adottata dalla Giunta e che, a partire dal 16 agosto e per un mese verrà pubblicata per raccogliere le osservazioni dei cittadini, va proprio nella direzione di migliorare le condizioni di fruibilità del centro cittadino. Viene posta, infatti, particolare attenzione all’esigenza di riqualificazione e aumento dell’attrattività del centro storico. Questo è un obiettivo che è conseguibile solo con l’alleggerimento della pressione del traffico veicolare privato motorizzato pertanto con l’implementazione delle Zone a Traffico Limitato, con l’adozione di sensi unici e corsie preferenziali per il TPL.

Queste previsioni consentiranno di  riqualificare piazze e strade che da corridoi di traffico diventeranno luoghi più accessibili e vivibili, dei luoghi ove sia piacevole passeggiare per lo shopping e per raggiungere agevolmente i servizi. Ma pensiamo ad esempio a come potrebbe cambiare Piazza della Repubblica che da parcheggio può trasformarsi in una vera e propria piazza, uno spazio pubblico di uso collettivo e sociale ridando così dignità all’edificio dell’ex caserma Testa Fochi. Riguardo alla politica tariffaria dei parcheggi essa tiene conto dell’obiettivo di incentivare la sosta nelle strutture pluripiano limitrofe al centro disincentivando invece il parcheggio su strada.”

Coinvolgerete i cittadini nel dibattere le problematiche?

“Le associazioni di categoria sono state convocate il 15 luglio scorso ad un tavolo tecnico che vuole avere un carattere di tavolo permanente per un confronto su varie tematiche. Il primo incontro ha affrontato due temi: quello della futura cantierizzazione della rete ciclabile e quello del recupero del Mercato coperto. Un prossimo incontro sarà dedicato alla presentazione del PGTU di cui ho parlato sopra.

Altre forme di partecipazione vengono abitualmente attuate durante le consultazioni su temi specifici nelle commissioni consiliari permanenti. E’ anche nostra intenzione coinvolgere direttamente la popolazione, quindi non solo nelle forme di rappresentanza associativa. Per fare un esempio, Aosta è stata recentemente ammessa al finanziamento ministeriale del Progetto Qualità dell’abitare che riguarderà un importante intervento di riqualificazione del Quartiere Cogne che verrà presentato agli abitanti e con essi confrontato”.

Si potrebbe continuare a lungo, ma ci saranno altre occasioni; ora parliamo di ambiente che, sempre per l’eredità (che si potrebbe dire aridità) trovata, è tutt’altro che il fiore all’occhiello della nostra Capitale. Quali progetti quali obiettivi?

“Con l’adesione al Green City Network, che ha recentemente organizzato la 4° Conferenza Nazionale, dedicata quest’anno alle Città verso la neutralità climatica, abbiamo aderito alla sua Carta. Il documento impegna le città aderenti ad attuare azioni che conducono alla transizione ecologica, in sintonia con il PNRR, e che definisce un cammino verso lo sviluppo, il benessere e l’occupazione; in una parola la green economy. Occorre quindi: accelerare sull’efficientamento energetico degli edifici e sull’impiego di fonti energetiche rinnovabili; attuare forme di mobilità integrata e sostenibile; puntare alle forme di economia circolare.  Per affrontare questa sfida abbiamo quindi trasformato l’Osservatorio sulla qualità dell’aria in Osservatorio sulla Qualità dell’Ambiente Urbano. Ciò consentirà, con il coinvolgimento di figure qualificate, di supportare l’Amministrazione nelle scelte necessarie a intraprendere azioni concrete”.

Oggi, dal suo punto di vista, come siamo messi alla luce anche del fatto che per dieci anni ha fatto opposizione alle due precedenti giunte?

“L’esperienza maturata dai banchi dell’opposizione rappresenta per me un importante bagaglio politico e amministrativo che mi permette ora di affrontare con maggiore consapevolezza questa esperienza di amministratore comunale. Il mio giudizio sulle Giunte guidate da Giordano e da Centoz non è completamente negativo e non lo dico solo perché ora siedo in giunta con alcune delle forze politiche alle quali in precedenza mi contrapponevo. Ho avuto modo di avere a che fare con alcuni assessori che ho rispettato ed anche apprezzato. Ciò che maggiormente criticavo, soprattutto alla giunta Centoz, erano la frammentazione, la scarsa coesione ed il poco coraggio, cose che hanno impedito, a mio avviso, di prendere quelle decisioni che avrebbero potuto avviare un percorso di trasformazione della città migliore e più vivibile. La giunta messa in campo dal Sindaco Nuti sta invece lavorando con sintonia e condivisione d’intenti. Un fattore limitante c’è ed è quello della scarsità di risorse umane falcidiate dalle passate misure governative della spending rewiew. Con qualche nuova assunzione e la riorganizzazione messa in atto dal 1° luglio si è cercato di porre rimedio ottimizzando l’impiego del personale. Per fortuna che l’Europa e lo Stato stanno mettendo in campo risorse economiche che ci consentiranno, oltre che di realizzare importanti interventi di rigenerazione urbana, infrastrutturazione e digitalizzazione, anche di supportare le risorse interne.”

Le antenne per la telefonia mobile stanno proliferando come i funghi tutto normale?

“Non è da oggi che l’infrastruttura delle telecomunicazioni si è diffusa sul territorio anzi questo è ormai pressoché coperto. Ciò che avviene è un cambiamento tecnologico: da un lato la fibra ottica interrata consente di trasmettere quantità di dati precedentemente inimmaginabili, dall’altro il segnale della telefonia mobile, quindi attraverso le onde elettromagnetiche, sta adottando la tecnologia 5G.

E’ vero che essa necessita di un maggior numero di antenne ma queste hanno emissioni, in termini di potenza, di minore intensità. La comunità scientifica si sta interrogando sull’eventuale pericolosità per la salute umana e, al momento, non ci sono dati che permettono di escludere o confermare che questa nuova tecnologia abbia effetti dannosi per la salute o meno (non ci sono risposte chiare e definitive neanche sulle tecnologie precedenti quali il 3G e il 4G). Ciò che sicuramente influirà sarà il livello di esposizione che sarà tanto maggiore quanto maggiori saranno gli impieghi dei vari servizi supportati dal 5G.”

Un’ultima domanda sulle lamentele per il ritardo nella consegna della documentazione richiesta al Comune per poter accedere al super bonus 110%; a che punto siamo?

“Le domande di accesso agli atti sono state molte perché il Superbonus è un incentivo molto interessante e vantaggioso. Gli uffici sono stati messi a dura prova sia per l’entità, sia per la complessità dell’iter, sia per la concomitanza con le limitazioni COVID. Occorre infatti sapere che l’iter necessita: di una ricerca in archivio, l’individuazione dei documenti, il confronto diretto con il richiedente per capire ciò di cui necessita effettivamente, spesso contenuto in faldoni enormi ed infine il rilascio delle copie.

Tuttavia il personale ha risposto bene all’appello che ho lanciato chiedendo il rientro dallo smart warking. E’ stata inoltre destinata una persona più presa a prestito dal settore urbanistica. I tempi di risposta sono stati per il 61% entro i 30 giorni, per il 31% entro i 45 mentre il restante 8% è composto da pratiche sospese per vari motivi o pratiche abbandonate”.

La situazione attuale?

“Stiamo ora assistendo ad una diminuzione delle richieste forse dovuta alle difficoltà riscontrate nel reperimento dei materiali e dei forti rincari delle materie prime cosa che, ha fatto desistere alcuni che si trovano di fronte a dover affrontare spese che non erano previste in quanto eccedenti i massimali fissati dal Governo”.

Grazie

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