

Più lotti, un solo contratto: basta un’imposta di bollo oppure
no? È questo il dubbio operativo che ha spinto un’amministrazione a
rivolgersi al Supporto Giuridico del Ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti (MIT) e che trova una risposta netta nel parere n. 3320 del 3 aprile
2025.
Un tema tutt’altro che marginale, che si inserisce nel solco
delle novità introdotte dal nuovo Codice dei contratti pubblici
(D.Lgs. n. 36/2023), in particolare in relazione alla
digitalizzazione del procurement e alla razionalizzazione degli
oneri fiscali a carico degli operatori economici.
Il quesito: uno o più bolli?
Il quesito rivolto al MIT prende le mosse da una situazione
molto comune nelle gare suddivise in lotti: un operatore economico
si aggiudica più lotti e, in sede di stipula, si redige un unico
contratto contenente i dati di tutti i lotti aggiudicati. L’esempio
è chiaro: 4 lotti da 200.000 euro ciascuno. Applicando l’imposta di
bollo come da Tabella A dell’Disclaimer.