Un’Amministrazione Comunale non può affidare un appalto di
lavori pagando l’appaltatore in parte in denaro e in parte in beni
immobili, trasferendogli ad esmepio la proprietà di un immobile
comunale. Questo perché ai sensi del nuovo Codice dei Contratti
Pubblici, una simile operazione è ammissibile solo all’interno del
partenariato pubblico-privato.
Appalto di lavori: no al pagamento di corrispettivi con beni
immobili
A chiarirlo è ANAC con il parere della funzione
consultiva del 5 giugno 2024, n. 27, richiesto da un
ente intenzionato a realizzare un parcheggio multipiano tramite
affidamento di un appalto dei lavori, con parziale
corrispettivo in denaro e il restante mediante trasferimento della
proprietà di una parte dello stesso immobile, per consentire
all’appaltatore la realizzazione di autorimesse da alienare a
terzi.
L’Autorità ha specificato che la possibilità di sostituire in
tutto o in parte il corrispettivo del contratto d’appalto con il
trasferimento in favore dell’appaltatore della proprietà di
immobili pubblici, era espressamente prevista, in via generale,
nell’assetto normativo
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