I prodotti trainanti
Premesso che sono quattro i driver che trascinano maggiormente le vendite – grandi capacità, salute&igiene, semplificazione, multifunzionalità – tutti le tipologie hanno un segno più. Cresce più a valore che a volume il lavaggio (rispettivamente +13,7% e +9,7%) trainato dalla vendita di asciugatrici e lavastoviglie a incasso, così come il settore del freddo (+12,3%, +4,9%). Le migliori performance vengono registrate dalla cottura con +35,6% a valore e +29,6% a volume.
Anche il settore delle cappe ha beneficiato del contesto favorevole; con una crescita 2021 dell’8% sono stati superati i valori pre-pandemici, sia nel mercato interno sia in quello export.
Di particolare rilievo il successo dei prodotti di alta gamma quali i piani cottura a induzione dotati di zone flex (+97%) e i piani aspiranti (+148%). Da segnalare inoltre l’incremento delle vendite online, che in Italia non ha però raggiunto i livelli di altri paesi, segno di un tradizionale legame del consumatore con il territorio ed i canali di vendita fisici. Nell’anno dell’introduzione della nuova etichetta energetica (esposta da marzo 2021), è importante infine evidenziare l’interesse sempre maggiore dei consumatori per i prodotti più efficienti, segno di attenzione sia per l’ambiente che per la riduzione dei consumi domestici.
2022. Quali le prospettive?
L’intervento di Enrico Hoffmann, vice presidente di Applia e AD di BSH Italia, ha sottolineato la straordinarietà dell’anno appena concluso in cui la domanda ha superato la capacità dell’offerta causando problematiche di approvvigionamento. Hoffmann si è inoltre interrogato sul 2022: “Ad oggi possiamo dire che la domanda resta alta anche se nei primi due mesi c’è stata una leggera flessione in quantità soprattutto nel canale retail. Si mantiene alta, invece, nel canale kitchen, particolarmente favorito dal bonus sull’edilizia. Allo stesso tempo rimangono inalterati i problemi di approvvigionamento con una situazione estremamente volatile. Inoltre la situazione che si è creata con la guerra tra Russia e Ucraina sta creando problemi su tutta la supply chain. L’aumento dell’energia si riverbera su tutta la catena e giustifica ampiamente l’aumento del 5% dei prezzi medi che per altro non compensano i costi che sono aumentati ancora di più del 5%. Rimane la domanda aperta su quale potrà essere l’impatto di aumenti ulteriori e sulla situazione geopolitica ma nonostante il clima di incertezza speriamo che il valore che si è creato in quest’ultimo anno non si vanifichi“.
Il forte rincaro energetico che sta avendo proprio ora impatto sulle famiglie potrebbe però favorire l’attenzione nei confronti dei prodotti più efficienti. Proprio per questo Paolo Lioy si auspica che il Governo possa prendere in considerazione di incentivare un ricambio che agevolerebbe tutti. “L’attuale bonus mobili è limitante perché riguarda solo chi è in fase di ristrutturazione. Il modello potrebbe essere quello del bonus TV che ha dato una forte accelerazione al settore”.
Si ricorda che gli elettrodomestici impattano per circa un terzo di tutti i consumi residenziali e che negli ultimi 10 anni, grazie all’efficienza delle nuova apparecchiature, i risparmi hanno superato i 190 GWh/anno a livello nazionale. Il rinnovo del parco installato riveste dunque un’importanza primaria dal punto di vista della riduzione dei consumi: si consideri che – prendendo ad esempio la lavatrice – la sostituzione con un prodotto con più di 10 anni di vita garantisce un saving di oltre 200 kWh/anno che, con i costi dell’energia attuali, equivalgono a quasi 100€ di risparmio in bolletta. Applia Italia stima a livello paese possibili ulteriori risparmi energetici superiori a 280 GWh/anno, indicativamente il consumo energetico di una città di circa 90mila abitanti.
CBAM, le insidie per il settore
Commentando i principali temi di natura ambientale, nel confermare la volontà e l’impegno costante di Applia Italia nel supportare pienamente l’obiettivo di decarbonizzazione dell’Unione europea per il 2050, Paolo Lioy ha inoltre ribadito la posizione dell’associazione riguardo il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM) e contestuale rimozione delle quote gratuite dell’Emission Trading System (ETS), che combinati hanno come obiettivo principale la riduzione dei cambiamenti climatici fissando un prezzo per le emissioni di CO2.
Come ha spiegato Marco Imparato, direttore di Applia Italia, il meccanismo del CBAM su cui ancora poco si è parlato riguarda solo l’import di materie prime provenienti da paesi che non applicano le stesse norme di politica ambientale, e questo fa sorgere la domanda sulla sua reale efficienza e su come possa in verità diventare un’arma a doppio taglio penalizzando fortemente la produzione europea. L’urgenza di trovare oggi una soluzione a un provvedimento che troverebbe applicazione tra tre anni, è determinata dalla votazione che verrà fatto in merito in sede UE a giugno di quest’anno.
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