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Approvato il nuovo Prezzario Unico del Cratere 2022 – Lavori Pubblici

Approvato il nuovo Prezzario Unico del Cratere 2022. Ad
informarlo è il Commissario straordinario del Governo ai fini della
ricostruzione nelle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria
interessate dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24
agosto 2016.

L’ordinanza

Il Commissario straordinario ha, infatti, varato l’Ordinanza
28 aprile 2022, n. 126
che è stata inviata alla Corte dei Conti
e che entrerà in vigore quindi dopo il visto di legittimità. Con
l’ordinanza arriva il nuovo Prezzario Unico del Cratere 2022 e si
stabilisce un aumento del costo parametrico del 25% per gli
immobili produttivi e del 20% per gli immobili residenziali. Si
prevedono tuttavia particolari maggiorazioni che fanno lievitare il
contributo concedibile per gli edifici uni e bifamiliari isolati di
un ulteriore 25%, per quelli con danni gravissimi, e del 20% 
per gli altri, e vengono introdotti meccanismi che portano il
contributo ad aumentare, in alcuni casi, di quasi il 50%. Per gli
immobili produttivi il nuovo costo parametrico viene maggiorato di
un ulteriore 30% per gli edifici in cemento armato e del 40% se
realizzati in acciaio.

Un pacchetto di misure straordinarie – ha affermato il
Commissario Straordinario per la ricostruzione post sisma 2016,
Giovanni Legnini – che risponde in modo adeguato alla grave
sofferenza delle imprese, conseguente al forte aumento dei prezzi,
e torna a rendere competitiva la ricostruzione post sisma,
riconoscendo un aumento del contributo pubblico, oltre che per il
futuro, a tutti i lavori effettuati a partire da luglio 2021
”.
L’Ordinanza è stata varata con l’intesa della Cabina di
Coordinamento per contrastare “l’eccezionale aumento dei costi
delle materie prime e far sì che il processo di ricostruzione, dopo
le difficoltà dei mesi scorsi, possa ora riprendere, senza
ulteriori ostacoli, per soddisfare le legittime aspettative dei
cittadini colpiti dal sisma
”.

Il prezzario e il costo parametrico

Il Prezzario Unico 2022 ed il nuovo costo parametrico potranno
essere applicati, oltre che alle nuove richieste di contributo, a
quelle già presentate e non ancora approvate, ma anche a quelle
precedentemente decretate, con trattamenti differenziati tra i
decreti emanati prima del 31 dicembre 2020 e quelli dal primo
gennaio 2021, relativamente alle lavorazioni effettuate a partire
da luglio 2021.

Il costo parametrico, che di fatto rappresenta il tetto massimo
al contributo concedibile, verrà d’ora in avanti aggiornato ogni
sei mesi, “garantendo così – ha spiegato Legnini – che le somme
messe a disposizione dallo Stato per la ricostruzione post sisma
2016 restino in linea con l’andamento reale dei costi, anche in una
fase di grande volatilità come quella attuale”.

“La ricostruzione post sisma 2016 – ha aggiunto il Commissario –
aveva registrato un notevole balzo avanti nel corso del 2021,
nonostante le difficoltà attraversate negli ultimi due anni, legate
alla pandemia. Negli ultimi mesi, purtroppo, a causa
dell’esplosione dei prezzi dovuta alla diffusione del 110% e ora
della guerra, che ha determinato gravissime difficoltà nel
reperimento di materiali e imprese disponibili, si è determinato
prima un rallentamento e poi un blocco di molti cantieri. Con la
nuova ordinanza sui prezzi intendiamo mettere in sicurezza la
ricostruzione che, sotto il profilo finanziario, è tornata ad
essere una ricostruzione molto generosa, anche grazie alla
stabilizzazione fino al 2025 del Superbonus 110% per tutte le
categorie di edifici residenziali. E’ generosa e liquida, come
dimostrano i 230 milioni di euro di lavori pagati alle imprese in
questi primi tre mesi dell’anno
“.

Ci sono adesso tutte le condizioni – conclude Legnini
per guardare con maggiore serenità al futuro, serve ora più
che mai un rinnovato impegno di tutti gli attori della
ricostruzione, a partire dai professionisti e dalle imprese, ai
quali mi permetto di rivolgere un appello a tornare a guardare con
fiducia alla ricostruzione
”.

Prezzario Unico 2022

Il nuovo Prezzario Unico Cratere, PUC 2022, è stato messo a
punto da un gruppo di lavoro composto dalla Struttura
commissariale, i rappresentanti delle Regioni, della società Dei,
degli Uffici Speciali della Ricostruzione regionali, anche a
seguito di un confronto con le associazioni delle imprese di
costruzione. Le revisioni più importanti dei prezzi, rispetto alla
vecchia edizione del 2018, riguardano calcestruzzo, acciaio,
legname, bitume, ponteggi, serramenti e impianti. I prezzi di
questi materiali hanno subito incrementi molto consistenti anche
nei primi mesi del 2022, come il legno (+30%), acciaio (+50%),
laterizi (+30%), isolanti e nolo ponteggi (+50%), che sono stati
recepiti nel Prezzario determinando scostamenti percentuali
differenziati in funzione dell’incidenza della mano d’opera
necessaria per la posa in opera del manufatto.

Come si applica il PUC 2022

Il Prezzario Unico 2022 si applica, per la ricostruzione
privata, alle nuove domande di contributo, a quelle pendenti alla
data di entrata in vigore dell’Ordinanza, alle domande per le quali
sia stato decretato il contributo dopo il primo gennaio 2021 e, per
i decreti precedenti, limitatamente alle lavorazioni effettuate dal
1° luglio 2021.

Per la ricostruzione pubblica il nuovo Prezzario si applica ai
contratti di appalto stipulati dopo l’entrata in vigore
dell’Ordinanza, ai progetti in corso di elaborazione e ai lavori
eseguiti a partire dal primo luglio 2021.

Come si rideterminano i prezzi

In entrambi i casi sarà il direttore dei lavori ad accertare le
quantità dei lavori realizzati ed i materiali impiegati nelle
lavorazioni contabilizzate dal luglio ’21 e a rideterminare, sulla
base di PUC 2022, i maggiori importi dovuti che saranno corrisposti
nella liquidazione dei Sal, gli stati di avanzamento dei
lavori.

PUC 2022 e Prezziari regionali

Per tutto l’anno in corso sarà possibile utilizzare
alternativamente il PUC 2022 o, anche rispetto alle singole voci,
il prezzario regionale di riferimento.

Il costo parametrico per gli immobili residenziali

Insieme all’adozione del nuovo Prezzario viene aumentato il
costo parametrico relativo alla ricostruzione privata, in coerenza
con l’andamento dei prezzi di costruzione dei fabbricati rilevati
dall’Istat. L’incremento per i fabbricati residenziali è del 20%
(comprensivo di quello del 6% deciso temporaneamente a settembre
2021). Il contributo viene inoltre maggiorato del 20% per gli
interventi di riparazione dei danni meno gravi su tutti gli edifici
isolati unifamiliari e bifamiliari, e del 25% per i danni
gravissimi (L4). Per gli edifici isolati uni e bifamiliari,
inoltre, il primo scaglione del costo parametrico si estende a 220
metri quadri.

Il nuovo costo parametrico si applica alle nuove domande, a
quelle già presentate ma non ancora decretate e, sulla base di
un’istanza del professionista, anche ai decreti di concessione del
contributo emanati dopo il 1° gennaio 2021.

Qualche esempio concreto

In virtù di questi accorgimenti l’incremento nominale del 20%
del costo parametrico si traduce in un aumento effettivo molto più
rilevante per alcune fattispecie, e superiore al 50%. Per un
edificio isolato unifamiliare di 150 metri quadri con danno grave
(L3), ad esempio, il contributo massimo concedibile (determinato
dal nuovo parametrico e dalle maggiorazioni) passa da 183 mila a
270 mila euro, con un incremento del 47,5%. Per una casa isolata
bifamiliare con danno gravissimo (L4), il contributo massimo sale
da 211 mila a 326 mila euro, con una crescita del 54%.

Il costo parametrico per gli immobili produttivi

Il costo parametrico per i fabbricati produttivi aumenta,
invece, del 25%, con una maggiorazione del 30% per gli edifici
realizzati in cemento armato, e del 40% se realizzati in acciaio.
In questi ultimi casi l’aumento effettivo del contributo risulta
superiore al 60%.

Osservatorio e aggiornamento semestrale prezzi

I costi parametrici, da ora in avanti, verranno adeguati ogni
sei mesi sulla base dell’indice Istat, mentre viene istituito un
“Osservatorio”, composto anche da rappresentanti delle imprese e
dei professionisti, con il compito di segnalare al Commissario
variazioni significative nell’evoluzione dei prezzi e suggerire
eventuali interventi.

Fondi per le compensazioni

L’Ordinanza istituisce un fondo di 50 milioni di euro per le
compensazioni dei maggiori costi emersi nella realizzazione delle
opere pubbliche, ed un fondo da 100 milioni di euro per
l’adeguamento degli importi delle opere pubbliche finanziate dalle
Ordinanze 105 e 109 rispetto a quelli stimati in precedenza.

Viene poi incrementato di 40 milioni il Fondo per adeguare gli
importi delle opere previste dalle Ordinanze Speciali ed
incrementato di 50 milioni il Fondo per la rimozione delle macerie.
Si stanziano, infine, 10 milioni per il finanziamento della
ricostruzione degli edifici di proprietà mista
pubblico-privata.

Stati di avanzamento lavori

Per agevolare ulteriormente l’attività delle imprese e garantire
le attività della ricostruzione privata, si dispone, per tutto il
2022, la possibilità di presentare uno Stato di avanzamento lavori
(Sal) intermedio ed ulteriore rispetto a quelli previsti. Si
prevede, poi, la possibilità concedere l’anticipo del 30%
dell’importo dei lavori anche dopo il loro avvio, ed entro il
secondo stato di avanzamento dei lavori.

Più flessibilità nella consegna dei lavori

I cittadini avranno poi la possibilità di indicare il nome
dell’impresa esecutrice dei lavori entro 120 giorni, e non più 60,
dalla data di concessione del contributo.

I termini per la conclusione dei lavori della ricostruzione
privata e pubblica vengono prorogati in via eccezionale di 90
giorni.

Recupero delle domande per i danni lievi

L’Ordinanza apre una nuova possibilità per chiudere le domande
di riparazione dei danni lievi, i cui termini di presentazione sono
scaduti a novembre 2020. Si prevede che le domande presentate entro
termini potranno essere integrate degli elementi necessari entro il
30 giugno 2022 e, comunque, entro 90 giorni decorrenti
dall’eventuale decreto di rigetto della domanda stessa.

Delocalizzazioni

Una nuova norma contenuta nell’Ordinanza prevede il
riconoscimento della maggiorazione del 30% del contributo ai
progetti che prevedano una delocalizzazione del sito di
ricostruzione “imposta da provvedimenti della pubblica
amministrazione”, al pari di quanto avviene per le delocalizzazioni
dovute all’instabilità dei terreni.

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